Condivisione sulla gestione delle neoplasie tiroidee
L’Associazione medici endocrinologi (Ame) e l’Associazione italiana della tiroide (Ait) hanno divulgato un documento congiunto per orientare pratica clinica e management dei noduli tiroidei e del cancro della tiroide differenziato. Il Joint statement precisa in primo luogo che le donne in gravidanza con noduli tiroidei dovrebbero essere valutate in maniera simile alle donne non in gestazione: l’unico esame controindicato in gravidanza ? l’impiego diagnostico dei radionuclidi. La biopsia che prevede l’aspirazione con ago fine (FNAb) sotto guida ecografica dovrebbe essere eseguita sui noduli con risultati clinici o ecografici sospetti. La FNAb ? da ripetere in caso di noduli che presentino una crescita progressiva o in presenza di risultati ecografici sospetti. Una terapia parzialmente soppressiva con L-tiroxina (Lt4) va considerata nelle donne gravide che vivono in aeree che espongono al rischio di deficienza di iodio. Le lesioni follicolari richiedono uno stretto follow-up clinico ed ecografico ma in assenza di crescita del nodulo o di reperti ecografici sospetti, la chirurgia dovrebbe essere praticata dopo il parto. Enrico Papini e collaboratori, dell’ospedale Regina Apostolorum di Albano (Roma) e autori del documento Ame /Ait, ricordano inoltre che se un carcinoma tiroideo differenziato (Dtc) viene diagnosticato nel primo trimestre o nelle prime fasi del secondo, la chirurgia pu? essere offerta nel corso del secondo trimestre. Le pazienti che non mostrano evidenza di una malattia aggressiva – suggerisce ancora il documento – dovrebbero essere informate che la chirurgia praticata subito dopo il parto non cambia la prognosi. Nel caso in cui il Dtc sia scoperto durante le ultime fasi del secondo trimestre o nel terzo, la chirurgia dovrebbe essere riservata al periodo post-partum. Il trattamento per Dtc in gravidanza comprende la tiroidectomia totale seguita, nelle pazienti a rischio, da ablazione con iodio radioattivo (Rai). Quest’ultima terapia dovrebbe per? essere praticata dopo il parto. Per quanto riguarda il trattamento con Lt4, si consiglia di iniziare subito dopo la tiroidectomia. L’allattamento al seno dovrebbe essere interrotto sei-otto settimane prima del trattamento Rai che, a eccezione dei casi di malattia aggressiva, pu? essere posticipato fino a 12 mesi dopo la chirurgia. Un’ulteriore gravidanza andrebbe evitata per sei mesi nelle donne che sono state sottoposte a Rai per assicurare la stabilizzazione della funzione tiroidea, confermare la remissione del cancro tiroideo e ridurre il rischio di interruzione di gravidanza.
J Endocrinol Invest, 2010 Jul 13. [Epub ahead of print]
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