Tumore prostatico in fase precoce: efficace l’impianto di semi radioattivi

9 Apr 2007 Oncologia

Una tecnica basata sull’impianto di semi radioattivi delle dimensioni di un chicco di riso direttamente nella prostata porta ad eccellenti risultati a lungo termine nel trattamento del tumore prostatico in fase precoce. Questa tecnica ? divenuta un’opzione ben radicata dopo i risultati positivi riportati in diversi centri. Il presente studio dunque dimostra che la sola brachiterapia, senza l’aggiunta di chirurgica, altre terapie radianti o farmaci, ? efficace nel trattamento del tumore prostatico in fase precoce: un impianto ben praticato pu? portare a risultati a 10-15 anni all’altezza di quelli di altre strategie come la chirurgia, con un minor rischio di incontinenza. Bench? l’impianto comporti alcuni effetti collaterali urinari minori, essi di solito si risolvono entro i primi mesi. La maggior parte dei pazienti con tumore prostatico in fase precoce ? candidata a questa terapia, ma non tutti: in generale, i pazienti con prostate non ingrossate, in cui la malattia ? confinata alla prostata senza comportare importanti problemi urinari, e che hanno livelli di PSA relativamente bassi sono buoni candidati per la procedura. (Int J Radiation Oncology Biol Phys. 2007; 67: 327-33)

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Tumori: nuove linee guida per nutrizione ed esercizio nei sopravvissuti

3 Apr 2007 Oncologia
Sono state editate nuove linee guida su nutrizione ed attivit? fisica nei pazienti sopravvissuti ad un tumore.
Questi pazienti sono di solito molto motivati a ricercare informazioni su scelta dei cibi, attivit? fisica ed integratori alimentari per migliorare esiti del trattamento, qualit? della vita e sopravvivenza.
I dati disponibili suggeriscono che l’esercizio non soltanto ? sicuro e praticabile durante il trattamento antitumorale, ma pu? anche migliorare la funzionalit? fisica e alcuni aspetti della qualit? della vita; non ? noto se esso abbia un qualche effetto sul tasso di completamento della terapia o sui suoi esiti: i soggetti che ricevono chemioterapia o radioterapia e praticano gi? attivit? fisica potrebbero dover limitare l’intensit? dell’esercizio temporaneamente, ma l’obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere l’attivit? fisica per quanto possibile.
Quanto all’alimentazione, i benefici dell’assumere una gran variet? di frutta e verdura probabilmente superano gli effetti positivi di ogni singolo componente di questi cibi, in quanto vitamine, minerali e altri elementi fitochimici agiscono sinergicamente.
E’ raccomandabile che questi pazienti assumano almeno cinque portate di frutta e verdura varie al giorno.

(CA Cancer J Clin. 2006; 56: 323-53)

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Melanomi: assistenza del partner migliora auto-esame della cute

2 Apr 2007 Oncologia

L’apprendimento dell’auto-esame della cute in compagnia del partner piuttosto che da soli migliora significativamente le probabilit? che il paziente lo effettui e rilevi lesioni problematiche: il 50 percento dei melanomi viene infatti individuato dagli stessi pazienti. Nei soggetti a rischio, il rilevamento precoce delle lesioni tramite auto-esame della cute ? una strategia efficace per la diminuzione della mortalit? e del carico fisico ed emotivo della malattia. L’apprendimento di coppia potrebbe dunque essere pi? efficace di quello singolo per quanto riguarda gli interventi volti ad insegnare e promuovere i comportamenti sani, come questo: il partner pu? costituire un rinforzo sociale per il paziente, ed assisterlo nel controllo di punti difficili da raggiungere da soli. D’altro canto, ? stato dimostrato che il supporto del coniuge rappresenta un aiuto tangibile nella ripresa dalle cardiopatie e nella compliance ai regimi terapeutici, come ad esempio le diete ipolipidemizzanti. Ci si attende che l’apprendimento di coppia possa promuovere altri aspetti correlati alla salute, come ad esempio la diagnosi precoce e la prevenzione di altri tumori cutanei. (Arch Dermatol. 2007; 143: 37-41)

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Non ci sono evidenze di un?associazione tra l?uso dei cellulari ed il linfoma no

24 Mar 2007 Oncologia

Lo straordinario aumento dell?uso del telefono cellulare ed il rischio di tumori linfoproliferativi associati a esposizione a radiazione a radiofrequenza, ha indotto i Ricercatori del National Cancer Institute a Bethesda, negli Stati Uniti, a volgere un?indagine al riguardo.

A 551 pazienti con linfoma non-Hodgkin e a 462 soggetti di controllo ? stato somministrato un questionario per valutare l?uso del telefono cellulare.

Rispetto alle persone che non hanno mai usato il telefono cellulare, non ? stato osservato alcun aumento del rischio tra i soggetti in cui l?uso era meno di 10 o pi? di 100 volte ( uso regolare ).

Tra gli utilizzatori regolari, rispetto a quelli che non avevano mai fatto uso di telefono cellulare, il rischio di linfoma non-Hodgkin non ? risultato significativamente associato al tempo trascorso al telefono per settimana o alla durata della telefonata.

Tra i soggetti di sesso maschile ? stata riscontrata una maggiore incidenza di tumore, non significativa, per coloro che facevano uso del telefono cellulare per pi? di 8 anni.

Esiste poca evidenza sull?associazione tra impiego del telefono cellulare ed il linfoma diffuso a grandi cellule B o il linfoma follicolare.

Secondo gli Autori, i risultati dell?indagine devono essere interpretati tenendo presente che meno del 5% della popolazione ha riferito di aver fatto uso del telefono cellulare da 6 o pi? anni o di aver telefonato per pi? di 200 ore cumulative nel corso della vita.

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Dieta ipoproteica ed ipocalorica ed esercizio di resistenza diminuiscono rischio

4 Mar 2007 Oncologia

Il consumo di una dieta a basso contenuto proteico e calorico e l’esercizio di resistenza sono connessi ad una diminuzione del rischio tumorale. Le diete occidentali, l’obesit? e gli stili di vita sedentari sono associati ad un aumento del rischio tumorale, ma i meccanismi alla base di questo fenomeno non sono chiari. L’esercizio fisico, la diminuzione dell’adiposit? corporea ed il consumo a lungo termine di una dieta ipoproteica ed ipocalorica sono associati ad una diminuzione del fattori di crescita e degli ormoni plasmatici che sono connessi ad un aumento del rischio tumorale. Un basso apporto proteico potrebbe avere ulteriori effetti protettivi in quanto ? associato ad una diminuzione dell’IGF-1 circolante a prescindere dalla massa grassa corporea. (Am J Clin Nutr. 2006; 84: 1456-62)

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Tumori siti sconosciuti: albumina sierica aiuta nella prognosi

3 Mar 2007 Oncologia

E’ stato sviluppato un efficace modello prognostico per la sopravvivenza di pazienti affetti da tumori il sito primario dei quali ? sconosciuto. Il presente studio presenta le prime indicazioni su linfopenia e bassi livelli sierici di albumina nei pazienti con tumori di sito primario sconosciuto. La presenza di metastasi epatiche e bassi livelli di albumina sierica rappresentano i pi? potenti fattori prognostici negativi in questi pazienti, ed il modello prognostico proposto si basa proprio su questi due elementi. Tale modello si ? dimostrato superiore in modo sostanziale rispetto al modello standard di Culine, che si basa sullo status funzionale e sui livelli sierici di LDH. (Cancer 2006; 107: 2698-705)

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Test PSA raccomandato negli uomini anziani con ematuria persistente

19 Feb 2007 Oncologia

Il tumore prostatico viene rilevato in un’elevata percentuale di uomini di et? compresa fra 50 e 79 anni con ematuria persistente, e pertanto questi soggetti dovrebbero essere automaticamente sottoposti a test del PSA. Probabilmente per? non vi ? alcuna connessione diretta fra ematuria e tumore prostatico, dato che comunque il tasso di rilevamento risulta pi? elevato nei soggetti con ematuria microscopica che in quelli con ematuria macroscopica. Secondo alcuni, il test del PSA dovrebbe essere applicato sia in presenza che in assenza dell’ematuria. Vanno dunque effettuati studi prospettici su popolazioni non selezionate per determinare se l’ematuria sia un fattore di rischio di tumore prostatico. (BJU Int 2006; 98: 1221-4)

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Tumori: carnitina allevia affaticamento

17 Feb 2007 Oncologia

L’integrazione dell’L-carnitina a dosi fino a tre grammi al giorno ? sicura e ben tollerata nei pazienti oncologici, ed allevia l’affaticamento dovuto al tumore. In letteratura, i dosaggi della carnitina applicati nei vari studi variano ampiamente, ma gli autori hanno osservato che al di l? dei tre grammi al giorno i suoi effetti sull’affaticamento vanno incontro ad un plateau. Nei pazienti oncologici l’affaticamento pu? essere correlato a chemioterapia o radioterapia, o all’anemia da cause metaboliche, dato che questi pazienti non utilizzano in modo appropriato le risorse biologiche. La carnitina ? un micronutriente che si trova in carne e latticini che consente il trasporto degli acidi grassi a catena lunga nella cellula, dove questi ultimi vengono convertiti in energia. Alcuni chemioterapici inibiscono specificamente il riassorbimento della carnitina da parte del rene. In met? dei pazienti oncologici, la carnitina risulta carente. (J Pain Symptom Manage 2006; 32: 551-9)

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Tumori: nuove linee guida per nutrizione ed esercizio nei sopravvissuti

12 Feb 2007 Oncologia

Sono state editate nuove linee guida su nutrizione ed attivit? fisica nei pazienti sopravvissuti ad un tumore.
Questi pazienti sono di solito molto motivati a ricercare informazioni su scelta dei cibi, attivit? fisica ed integratori alimentari per migliorare esiti del trattamento, qualit? della vita e sopravvivenza.
I dati disponibili suggeriscono che l’esercizio non soltanto ? sicuro e praticabile durante il trattamento antitumorale, ma pu? anche migliorare la funzionalit? fisica e alcuni aspetti della qualit? della vita; non ? noto se esso abbia un qualche effetto sul tasso di completamento della terapia o sui suoi esiti: i soggetti che ricevono chemioterapia o radioterapia e praticano gi? attivit? fisica potrebbero dover limitare l’intensit? dell’esercizio temporaneamente, ma l’obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere l’attivit? fisica per quanto possibile.
Quanto all’alimentazione, i benefici dell’assumere una gran variet? di frutta e verdura probabilmente superano gli effetti positivi di ogni singolo componente di questi cibi, in quanto vitamine, minerali e altri elementi fitochimici agiscono sinergicamente.
E’ raccomandabile che questi pazienti assumano almeno cinque portate di frutta e verdura varie al giorno.

(CA Cancer J Clin. 2006; 56: 323-53)

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Tumore gastrico: dimensioni famiglia influenzano il rischio

11 Feb 2007 Oncologia

Il rischio di sviluppare tumore gastrico associato all’Helicobacter pylori ? influenzato dalle dimensioni della famiglia del paziente: i bambini pi? piccoli appartenenti alle famiglie pi? numerose risultano infatti particolarmente a rischio. Il presente studio dimostra chiaramente che nella prima infanzia vi sono fattori che influenzano il rischio di sviluppare tumori diversi decenni dopo: ci? ? di rilevanza rimarchevole, e potrebbe essere un modello valido anche per altri tipi di tumore. Lo studio in questione, comunque, ? volto a sviluppare la teoria alla base della cancerogenesi, e non vi sono attualmente implicazioni pratiche a livello clinico per i suoi dati. (PloS Med online 2007, pubblicato il 16/1)

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