Tumore vescicale: esame urine conveniente nei soggetti a rischio
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Le Autorit? Sanitarie europee hanno approvato l?estensione d?uso di Arimidex ( Anastrozolo ).
Arimidex pu? essere prescritto a donne in post-menopausa dopo intervento chirurgico per il tumore alla mammella che stavano prendendo Tamoxifene per 2-3 anni, o come adiuvante primario.
Anastrozolo ? un inibitore dell?aromatasi.
Lo studio ATAC ha dimostrato che le donne con carcinoma mammario in fase precoce che assumono Anastrozolo, anzich? Tamoxifene, dopo chirurgia, presentano una maggiore probabilit? di sopravvivenza libera da tumore.
La nuova indicazione per Arimidex ? basata sui dati di 3 studi clinici, lo studio ABCSG-8 ( Austrian Breast and Colorectal Cancer Study Group Trial 8 ), lo studio ARNO 95 ( Arimidex, Nolvadex 95 Study ) ed lo studio ITA ( Italian Tamoxifen Anastrozole ), i quali hanno dimostrato che il passaggio ad Arimidex ? pi? efficace che non rimanere su Tamoxifene per 5 anni.
I dati combinati degli studi ABCSG-8 ed ARNO 95 hanno mostrato che i trattamenti con Anastrozolo e Tamoxifene erano ben tollerati con una minore incidenza di eventi avversi minaccianti la vita, tra cui la trombosi, nei pazienti con Arimidex rispetto al Tamoxifene.
Nel gruppo Arimidex ? stato, invece, osservato un aumento del rischio di fratture.
Lo studio ITA ha mostrato una maggiore incidenza di gravi eventi avversi con il Tamoxifene che con Arimidex ( 22% versus 13.9%, rispettivamente ).
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La ricerca compiuta presso la Cleveland Clinic e l?UCSF ( University of California – San Francisco ) ha ipotizzato che il tumore della prostata fosse la risultante di un?infiammazione cronica come risposta ad un?infezione virale.
Il virus ? stato riscontrato pi? frequentemente nei tumori prostatici umani con mutazioni in entrambe le coppie del gene RNASEL piuttosto che nei tumori con almeno una coppia del gene normale.
RNASEL ? un gene che svolge importanti funzioni di difesa contro i virus.
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Il NICE ( National Institute for Health and Clinical Excellance ) ha raccomandato l?impiego di Herceptin ( Trastuzumab ) nel trattamento delle donne con tumore mammario HER2-positivo in fase precoce, con l?eccezione delle donne con problemi di funzionalit? cardiaca.
Le raccomandazioni:
1) Trastuzumab, somministrato ad intervalli di 3 settimane per 1 anno o fino a recidiva della malattia, ? raccomandato come opzione di trattamento per le donne con tumore mammario HER2-positivo in fase precoce dopo intervento chirurgico, chemioterapia ( neoadiuvante o adiuvante ) e radioterapia ( se applicabile );
2) La funzione cardiaca dovrebbe essere valutata prima di iniziare il trattamento con Trastuzumab. Devono essere escluse le donne con frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ) del 55% o meno, o che presentano storia di insufficienza cardiaca congestizia documentata, aritmie ad alto rischio non-controllate, angina pectoris che richiede trattamento, malattia vascolare clinicamente significativa, evidenza di infarto trasmurale all?ECG, ipertensione scarsamente controllata;
3) Le valutazioni della funzione cardiaca dovrebbero essere ripetute ogni 3 mesi durante la terapia con Trastuzumab. Il trattamento con Trastuzumab dovrebbe essere sospeso se la FEVS scende al di sotto del 50%. La decisione di riassumere Trastuzumab dovrebbe essere basata su un?ulteriore valutazione cardiaca e del rapporto rischio-beneficio.
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Il NICE ( National Institute for Health and Clinical Excellance ) ha raccomandato l?impiego di Herceptin ( Trastuzumab ) nel trattamento delle donne con tumore mammario HER2-positivo in fase precoce, con l?eccezione delle donne con problemi di funzionalit? cardiaca.
Le raccomandazioni:
1) Trastuzumab, somministrato ad intervalli di 3 settimane per 1 anno o fino a recidiva della malattia, ? raccomandato come opzione di trattamento per le donne con tumore mammario HER2-positivo in fase precoce dopo intervento chirurgico, chemioterapia ( neoadiuvante o adiuvante ) e radioterapia ( se applicabile );
2) La funzione cardiaca dovrebbe essere valutata prima di iniziare il trattamento con Trastuzumab. Devono essere escluse le donne con frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ) del 55% o meno, o che presentano storia di insufficienza cardiaca congestizia documentata, aritmie ad alto rischio non-controllate, angina pectoris che richiede trattamento, malattia vascolare clinicamente significativa, evidenza di infarto trasmurale all?ECG, ipertensione scarsamente controllata;
3) Le valutazioni della funzione cardiaca dovrebbero essere ripetute ogni 3 mesi durante la terapia con Trastuzumab. Il trattamento con Trastuzumab dovrebbe essere sospeso se la FEVS scende al di sotto del 50%. La decisione di riassumere Trastuzumab dovrebbe essere basata su un?ulteriore valutazione cardiaca e del rapporto rischio-beneficio.
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