Tumore vescicale: esame urine conveniente nei soggetti a rischio

11 Ott 2006 Oncologia
Lo screening del tumore vescicale nei soggetti a rischio mediante un test urinario di recente approvazione ? conveniente nelle popolazioni a rischio. Tale tumore, il quarto in ordine di frequenza negli uomini ed il nono nelle donne, viene spesso rilevato troppo tardi, e lo screening potrebbe favorirne una diagnosi pi? precoce. E’ inoltre probabile che esso, oltre a salvare delle vite, consenta buoni risparmi economici evitando trattamenti costosi come cistectomia e chemioterapia. Bench? il presente studio sia un modello non scevro da limitazioni, esso fornisce alcuni dati a supporto di ulteriori studi sullo screening del tumore vescicale, e stabilisce alcuni parametri che risulteranno utili per lo sviluppo di test economicamente convenienti.

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Cervice vaccinanda

11 Ott 2006 Oncologia
L’Emea (Agenzia europea del farmaco) ha approvato il primo vaccino contro il cancro del collo dell’utero, le lesioni cervicali, vulvari e vaginali pre-cancerose e i condilomi genitali. Il vaccino ? frutto della ricerca Sanofi Pasteur e MSD ed ? gi? approvato in Messico, Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Brasile e Svizzera. In Europa sar? disponibile (con il nome commerciale di Gardasil) tra qualche tempo e servir? a proteggere le donne dalle forme tumorali correlate al Papillomavirus umano di tipo 6, 11, 16 e 18. Nonostante lo screening permetta una diagnosi precoce, il carcinoma del collo dell’utero rimane tuttora la seconda causa di morte per tumore, dopo quello al seno, tra le giovani donne in et? compresa tra i 15 e i 44 anni. Negli studi clinici che hanno coinvolto pi? di 25 mila donne, il vaccino ha mostrato un’efficacia totale del 100%. Il 29 giugno scorso, l’Acip (Advisory Committee on Immunization Practices) del Centro per il Controllo delle Malattie infettive degli Stati Uniti (Cdc) ha raccomandato la vaccinazione di routine di tutte le ragazze tra gli 11 e 12 anni, delle giovani donne tra i 13 e i 26 anni che non siano state gi? vaccinate precedentemente e, a discrezione del medico, delle bambine tra i 9 e 10 anni.

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Tumore vescicale: ruolo protettivo dei carotenoidi

11 Ott 2006 Oncologia
I carotenoidi potrebbero proteggere contro il tumore vescicale. E’ stato suggerito che gli effetti antitumorali dei carotenoidi possano essere correlati almeno in parte alla loro attivit? antiossidante: nel presente studio ? stato rilevato che combinazioni di diversi carotenoidi risultano pi? efficaci dei singoli composti, e che questo effetto sinergico risulta pi? pronunciato in presenza di licopene o luteina. I risultati dello studio suggeriscono che il tumore vescicale possa essere una malattia che ? possibile prevenire tramite interventi nutrizionali, soprattutto nei fumatori, in cui spesso si riscontrano carenze di questi nutrienti.

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Europa: Arimidex approvato come adiuvante nel tumore mammario ER+ in fase precoc

22 Set 2006 Oncologia

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Le Autorit? Sanitarie europee hanno approvato l?estensione d?uso di Arimidex ( Anastrozolo ).

Arimidex pu? essere prescritto a donne in post-menopausa dopo intervento chirurgico per il tumore alla mammella che stavano prendendo Tamoxifene per 2-3 anni, o come adiuvante primario.

Anastrozolo ? un inibitore dell?aromatasi.

Lo studio ATAC ha dimostrato che le donne con carcinoma mammario in fase precoce che assumono Anastrozolo, anzich? Tamoxifene, dopo chirurgia, presentano una maggiore probabilit? di sopravvivenza libera da tumore.

La nuova indicazione per Arimidex ? basata sui dati di 3 studi clinici, lo studio ABCSG-8 ( Austrian Breast and Colorectal Cancer Study Group Trial 8 ), lo studio ARNO 95 ( Arimidex, Nolvadex 95 Study ) ed lo studio ITA ( Italian Tamoxifen Anastrozole ), i quali hanno dimostrato che il passaggio ad Arimidex ? pi? efficace che non rimanere su Tamoxifene per 5 anni.

I dati combinati degli studi ABCSG-8 ed ARNO 95 hanno mostrato che i trattamenti con Anastrozolo e Tamoxifene erano ben tollerati con una minore incidenza di eventi avversi minaccianti la vita, tra cui la trombosi, nei pazienti con Arimidex rispetto al Tamoxifene.

Nel gruppo Arimidex ? stato, invece, osservato un aumento del rischio di fratture.
Lo studio ITA ha mostrato una maggiore incidenza di gravi eventi avversi con il Tamoxifene che con Arimidex ( 22% versus 13.9%, rispettivamente ).

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Un virus alla base di alcuni tumori della prostata ?

19 Set 2006 Oncologia

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La ricerca compiuta presso la Cleveland Clinic e l?UCSF ( University of California – San Francisco ) ha ipotizzato che il tumore della prostata fosse la risultante di un?infiammazione cronica come risposta ad un?infezione virale.

Il virus ? stato riscontrato pi? frequentemente nei tumori prostatici umani con mutazioni in entrambe le coppie del gene RNASEL piuttosto che nei tumori con almeno una coppia del gene normale.

RNASEL ? un gene che svolge importanti funzioni di difesa contro i virus.

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Il NICE ha raccomandato l?uso di Herceptin nel carcinoma mammario HER2-positivo

18 Set 2006 Oncologia

Il NICE ( National Institute for Health and Clinical Excellance ) ha raccomandato l?impiego di Herceptin ( Trastuzumab ) nel trattamento delle donne con tumore mammario HER2-positivo in fase precoce, con l?eccezione delle donne con problemi di funzionalit? cardiaca.

Le raccomandazioni:

1) Trastuzumab, somministrato ad intervalli di 3 settimane per 1 anno o fino a recidiva della malattia, ? raccomandato come opzione di trattamento per le donne con tumore mammario HER2-positivo in fase precoce dopo intervento chirurgico, chemioterapia ( neoadiuvante o adiuvante ) e radioterapia ( se applicabile );

2) La funzione cardiaca dovrebbe essere valutata prima di iniziare il trattamento con Trastuzumab. Devono essere escluse le donne con frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ) del 55% o meno, o che presentano storia di insufficienza cardiaca congestizia documentata, aritmie ad alto rischio non-controllate, angina pectoris che richiede trattamento, malattia vascolare clinicamente significativa, evidenza di infarto trasmurale all?ECG, ipertensione scarsamente controllata;

3) Le valutazioni della funzione cardiaca dovrebbero essere ripetute ogni 3 mesi durante la terapia con Trastuzumab. Il trattamento con Trastuzumab dovrebbe essere sospeso se la FEVS scende al di sotto del 50%. La decisione di riassumere Trastuzumab dovrebbe essere basata su un?ulteriore valutazione cardiaca e del rapporto rischio-beneficio.

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Il NICE ha raccomandato l?uso di Herceptin nel carcinoma mammario HER2-positivo

18 Set 2006 Oncologia

Il NICE ( National Institute for Health and Clinical Excellance ) ha raccomandato l?impiego di Herceptin ( Trastuzumab ) nel trattamento delle donne con tumore mammario HER2-positivo in fase precoce, con l?eccezione delle donne con problemi di funzionalit? cardiaca.

Le raccomandazioni:

1) Trastuzumab, somministrato ad intervalli di 3 settimane per 1 anno o fino a recidiva della malattia, ? raccomandato come opzione di trattamento per le donne con tumore mammario HER2-positivo in fase precoce dopo intervento chirurgico, chemioterapia ( neoadiuvante o adiuvante ) e radioterapia ( se applicabile );

2) La funzione cardiaca dovrebbe essere valutata prima di iniziare il trattamento con Trastuzumab. Devono essere escluse le donne con frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ) del 55% o meno, o che presentano storia di insufficienza cardiaca congestizia documentata, aritmie ad alto rischio non-controllate, angina pectoris che richiede trattamento, malattia vascolare clinicamente significativa, evidenza di infarto trasmurale all?ECG, ipertensione scarsamente controllata;

3) Le valutazioni della funzione cardiaca dovrebbero essere ripetute ogni 3 mesi durante la terapia con Trastuzumab. Il trattamento con Trastuzumab dovrebbe essere sospeso se la FEVS scende al di sotto del 50%. La decisione di riassumere Trastuzumab dovrebbe essere basata su un?ulteriore valutazione cardiaca e del rapporto rischio-beneficio.

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Tumore mammario: prevenzione recidive locali riduce mortalit

3 Set 2006 Oncologia
La radioterapia postchirurgica nel trattamento del tumore mammario riduce il tasso di recidiva locale nel corso dei cinque anni successivi, ed ogni quattro recidive locali prevenute vi ? un decesso da tumore mammario in meno nei successivi 15 anni. Ci? potrebbe risultare rilevante per le pazienti inizialmente non sottoposte a radioterapia: probabilmente offrire la radioterapia a donne che negli ultimi anni sono state libere da tumori sarebbe di scarso beneficio, ma potrebbe valere la pena in donne che negli ultimi due anni sono state sottoposte ad asportazione di noduli per tumore mammario o a mastectomia per tumori che si sono diffusi al cavo ascellare e che non sono state sottoposte a radioterapia per timore degli effetti collaterali.

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Polimorfismi recettore estrogeni connessi a tumore epatico

28 Ago 2006 Oncologia
Nei portatori cronici di Hbv, alcuni polimorfismi del recettore per gli estrogeni sono associati all’aumento del rischio di carcinoma epatocellulare. Sia nei modelli animali che in quelli umani, la sovraespressione dei recettori per gli estrogeni ? implicata nello sviluppo del tumore epatico. In base al presente studio, i soggetti geneticamente predisposti a produrre un maggior livello di mRNA del recettore 1 per gli estrogeni sono maggiormente predisposti al carcinoma epatocellulare. Non ? stato per? possibile per il momento stabilire se vi fossero alcuni loci particolari responsabili dell’associazione.

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