Mammogrammi digitali pi? lunghi da leggere

L’interpretazione dei mammogrammi digitali effettuati a scopo di screening richiede il doppio del tempo rispetto a quella dei mammogrammi tradizionali: in presenza di volumi elevati, ci? potrebbe giungere a una differenza clinicamente significativa. Sono attualmente in corso programmi per aumentare l’aderenza delle donne nelle fasce a rischio allo screening mammografico, e allo stesso tempo i radiologi qualificati che vogliano leggere i mammogrammi scarseggiano. Questa situazione contraddittoria potrebbe essere portata ad esacerbazione, giungendo ad un ritardo delle interpretazioni o alla limitazione dell’accesso alla mammografia. Nella mammografia digitale per? vi sono vantaggi che surclassano il prolungamento dei tempi di interpretazione, come la maggiore semplicit? nell’ottenere, trasportare e conservare le immagini, ma anche un’accuratezza sia pur leggermente maggiore.
Am J Roentgenol 2009; 192: 216-20

 462 total views,  1 views today

Gli isoflavoni migliorano la salute delle arterie

L?assunzione di integratori alimentari a base di isoflavoni, composti appartenenti al gruppo dei fitoestrogeni, ? in grado di ridurre la disfunzione endoteliale nei pazienti con aterosclerosi conclamata e pregresso ictus ischemico. ? quanto emerge da uno studio randomizzato in doppio cieco (Chan YH et Al. Eur Heart J, 2009, 29:2800-7) su 102 pazienti, trattati con 80 mg/die di isoflavone o un placebo per 12 settimane.
In rapporto al placebo, la somministrazione di isoflavone ha prodotto un aumento significativo della dilatazione brachiale flusso-mediata (effetto del trattamento: 1,0%; 95%CI: 0,1-2,0; p = 0,035), effetto particolarmente evidente nei soggetti con pi? severa disfunzione endoteliale al basale. Inoltre, il gruppo trattato con isoflavone ha anche mostrato una riduzione dei livelli sierici di proteina C-reattiva ad alta sensibilit? a confronto del gruppo placebo (effetto del trattamento: 21,7 mg/l; 95%CI: 23,3-20,1; p = 0,033). Tuttavia, nessuna differenza ? stata osservata fra i due gruppi in termini di pressione arteriosa, frequenza cardiaca, glicemia e insulinemia.
?I meccanismi specifici che mediano gli effetti vasoprotettivi degli isoflavoni non sono noti? commentano gli autori dello studio. ?Studi precedenti hanno dimostrato che queste sostanze hanno un effetto stimolatorio sulla funzione endoteliale attraverso l?attivazione del sistema della ossido-nitrico-sintetasi, ma nella nostra esperienza non abbiamo osservato modifiche significative in termini di stress ossidativo. ? possibile che gli effetti benefici siano mediati da altri meccanismi, inclusa la riduzione dello stress infiammatorio vascolare, come dimostrano i dati sulla proteina C-reattiva?.
Fonte: European heart journal

 452 total views,  2 views today

Trombosi venosa: semplice regola per la gestione

Una semplice regola per le decisioni cliniche, associata ad un test del D-dimero, ? in grado di aiutare nella gestione della sospetta trombosi venosa profonda a livello di medicina di base. Il 90 percento dei pazienti per cui si richiede l’ecografia per sospetta trombosi venosa profonda delle gambe in realt? non hanno questa patologia: la recente introduzione di test rapidi del D-dimero che possono essere inclusi in una regola decisionale clinica specifica rende possibile effettuare la diagnosi anche in medicina di base. Semplicemente, se il punteggio del test non supera il tre l’ecografia non ? necessaria. La sua applicazione riduce almeno del 50 percento la necessit? di indirizzare il paziente a centri secondari, ed ? associata ad un basso rischio di successivi eventi tromboembolici venosi. (Ann Intern Med. 2009; 150: 229-35)

 419 total views,  1 views today

Stop a screening PSA sopra i 75 anni?

28 Giu 2009 Oncologia

Nei pazienti al di sopra dei 75 anni ? sicuro sospendere lo screening del PSA, ma solo in presenza di livelli di PSA entro i tre ng/dl. All’interno di questi limiti, infatti, ? improbabile che il paziente sviluppi un tumore prostatico aggressivo o vada incontro a decesso per questa malattia entro la propria speranza di vita, e pertanto si tratta di pazienti in cui ? ideale sospendere lo screening, consentendo cos? di effettuare un taglio drastico sui costi ed eliminare potenziali danni da ulteriori esami o terapie in una popolazione che difficilmente ne trarrebbe beneficio. Si tratta comunque di conclusioni che derivano da dati osservazionali, compresa la soglia di PSA stabilita, che necessitano quindi di conferme in casistiche indipendenti. (J Urol. 2009; 181; 1606-14)

 417 total views,  1 views today

L’Helicobacter pylori concausa dell’alitosi

Il batterio che causa ulcere e tumori gastrointestinali potrebbe essere responsabile anche dell’alitosi. Per la prima volta un gruppo di ricercatori ha dimostrato la presenza dell’Helicobacter pylori sulle labbra e nella saliva di soggetti che non soffrono di alcun disturbo gastrointestinale. La ricerca ? stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista Journal of Medical Microbiology.

Le labbra ospitano pi? o meno regolarmente una flora di circa 600 tipi differenti di batteri, alcuni dei quali patogeni. Uno di questi ? proprio l’Helicobacter pylori, un batterio balzato agli onori della cronaca nel 2005 quando ha fruttato il Nobel per la medicina a Barry Marshall e J. Robin Warren. I due ricercatori hanno dimostrato che le infiammazioni dello stomaco, l?ulcera e nei casi pi? gravi alcuni tumori dello stomaco sono provocati da un?infezione dovuta a questo batterio. L?infezione da Helicobacter pylori ? peraltro una delle infezioni croniche pi? diffuse nell?uomo; ? presente in almeno il 50 per cento della popolazione mondiale e si contrae prevalentemente nell?infanzia.

Pare per? che l’Helicobacter pylori possa trovare ottime condizioni per annidarsi anche nel cavo orale dove, secondo i ricercatori del Fukuoka Dental College, in Giappone, sarebbero responsabili della presenza di alitosi, anche se indirettamente: “La nostra ipotesi ? che il batterio causi malattie parodontali, che sarebbero le responsabili della produzione di sostanze volatili contenenti sulfidi che sono causa del cattivo odore dell’alito”, hanno dichiarato gli autori dello studio.
Bibliografia. Suzuki N et al. Detection of Helicobacter pylori DNA in the saliva of patients complaining of halitosis. J Med Microbiol 2008; 57:1553-59.

 770 total views,  1 views today

Tumore prostatico: fibre non associate a rischio

26 Giu 2009 Oncologia

L’apporto di fibre con la dieta non ? associato al rischio di tumore prostatico. Era stato suggerito che le fibre potessero in qualche modo ridurre questo rischio, magari aumentando i livelli circolanti di globulina legante gli ormoni sessuali, ma questa ipotesi ? stata smentita. Bench? un apporto calibrato di fibre, e le fibre derivate dalla frutta, fossero associate a una lieve riduzione del rischio totale di tumore prostatico, e in particolare delle sue forme localizzate, queste associazioni non sono statisticamente significative. Sussiste comunque un’importante correlazione inversa fra apporto calibrato di fibre o fibre derivate dalla frutta e rischio di tumore prostatico ad insorgenza tardiva con diagnosi dai 65 anni in su.
Int J Cancer 2009; 124: 245-9

 427 total views,  1 views today

Nuovi biomarker e modelli predittivi: come valutarli?

Nuovi biomarker e modelli predittivi vengono costantemente proposti in Sanit? per migliorare l?identificazione dei pazienti a rischio cardiovascolare. Ma come possono e devono essere valutati? Se lo domanda un editoriale pubblicato dagli Archives of Internal Medicine.

?I clinici devono essere al corrente dei vari metodi utilizzati per mettere a punto questi nuovi strumenti e come dovrebbero essere interpretati. Per far questo, di solito, si prendono in esame quattro aspetti: l?aderenza ai modelli precedenti e la capacit? di far emergere dati sensibili, la capacit? di isolare gli individui che svilupperanno l?outcome ricercato, la calibratura tra rischi previsti e rischi che effettivamente si verificheranno, e infine la riclassificazione, cio? la capacit? di intervenire sui pazienti modificando i rischi che corrono?, spiega Kevin McGeechan della School of Public Health dell?University of Sydney.

Ma ? possibile utilizzare questi quattro criteri di valutazione per rispondere alle due seguenti domande:
– il nuovo modello predice il rischio pi? accuratamente di quelli finora disponibili?
– i rischi predicibili sono sufficienti a determinare un cambio nel trattamento?
L?editoriale ritiene di s?, e sottolinea che poich? una gran variet? di tool statistici e grafici ? associata alla soluzione dei quattro punti enunciati, andrebbe utilizzato ogni strumento a disposizione per ottenere un risultato pertinente e completo in grado di sancire l?utilit? di un biomarker o di un modello predittivo nella pratica clinica quotidiana.

Bibliografia. McGeechan K, Macaskill P, Irwig L et al. Assessing new biomarkers and predictive models for use in clinical practice. Arch Intern Med 2008; 168(21):2304-2310.

 453 total views,  1 views today

Inibitori integrina e tumori

Bench? diversi farmaci che bloccano l’angiogenesi siano risultati efficaci nel trattamento dei tumori, questo approccio ha anche causato a volte alcune delusioni: in particolare, una classe di farmaci sviluppati a questo scopo noti come inibitori dell’integrina ha portato a risultati contrastanti. E’ stato ora osservato che, bench? elevate concentrazioni di questi farmaci inibiscano l’angiogenesi come si attendeva, l’uso di basse concentrazioni di fatti stimola l’angiogenesi e favorisce la crescita tumorale in modelli animali. Si tratta di un meccanismo precedentemente ignoto che, bench? confinato a modelli di laboratorio, potrebbe spiegare come mai gli studi clinici di fase precoce non abbiano portato a risultati promettenti quanto ci si attendeva. (Nature Med online 2009, pubblicato il 22/3)

 491 total views,  1 views today

Integratori carotenoidi e rischio tumore polmonare

23 Giu 2009 Pneumologia

L’uso prolungato anche individuale di integratori di beta-carotene, retinolo e luteina a dosi pi? elevate di quelle che si trovano nei complessi multivitaminici incrementa il rischio di tumore polmonare. Gli integratori di beta-carotene ad alte dosi incrementano i tassi di tumore del polmone nei soggetti ad alto rischio anche se i carotenoidi da fonti alimentari tendono a diminuire questo stesso rischio, ma non era finora chiaro se questo effetto si riscontrasse anche nella popolazione generale. Di fatto, questi nutrienti negli integratori potrebbero essere maggiormente biodisponibili rispetto a quelli presenti negli alimenti, oppure pu? darsi che l’assunzione di grandi quantit? di carotenoidi interferisca con l’assorbimento, il trasporto, la distribuzione o il metabolismo di altre sostanze che avrebbero potuto offrire una protezione significativa; in alternativa, dosi troppo elevate di una vitamina antiossidante potrebbero interferire con la generazione di specie reattive dell’ossigeno necessarie a processi benefici, come la normale risposta immune e l’apoptosi. L’uso a lungo termine di questi integratori dunque non andrebbe raccomandato per la prevenzione dei tumori polmonari, soprattutto nei fumatori. (Am J Epidemiol 2009; 169: 815-28)

 468 total views,  1 views today

Infarto: beta-bloccanti ostacolano statine

22 Giu 2009 Cardiologia

I livelli di CRP risultano molto pi? ampiamente ridotti con la sola somministrazione di statine che con l’aggiunta di beta-bloccanti dopo un infarto acuto., il che indica che questi ultimi farmaci attenuino l’effetto antiinfiammatorio delle statine. E’ stato confermato che vari tipi di statine sono in grado di attenuate l’intenso incremento dell’attivit? infiammatoria a livello sistemico che si osserva durante la fase acuta dell’infarto miocardico, ma non era finora noto che questo effetto terapeutico delle statine potesse essere ostacolato dalla concomitante somministrazione di altri farmaci, come i beta-bloccanti. La significativit? del dato rilevato permane anche tenendo conto di elementi come et? o sesso del paziente e livelli base di CRP. (Am J Cardiol 2009; 103: 461-3)

 427 total views

1 133 134 135 136 137 258

Search

+
Rispondi su Whatsapp
Serve aiuto?
Ciao! Possiamo aiutarti?