CA prostata: screening DRE e PSA non raccomandato

13 Mar 2008 Oncologia

I dati disponibili non sono sufficienti per raccomandare lo screening del tumore prostatico con esame rettale digitale (DRE) o misurazione del PSA. Il tumore prostatico ? la neoplasia pi? frequente negli USA, e la terza causa oncologica di mortalit?: DRE e PSA sono i principali test per il rilevamento delle forme asintomatiche della malattia, ma lo screening ? legato a rischi e benefici che i medici dovrebbero descrivere onde massimizzare il consenso informato. L’efficacia dello screening del tumore prostatico ? discutibile negli anziani con comorbidit? e nei soggetti con una speranza di vita inferiore a 10 anni. Posto che il tumore prostatico ? pi? frequente negli uomini ad alto rischio, che le questioni riguardanti il grado tumorale devono ancora essere risolte e che non vi sono ancora prove a favore dello screening nei soggetti ad alto rischio, sono necessari ulteriori studi per stabilire l’efficacia e l’et? ottimale per lo screening del tumore prostatico nelle popolazioni ad alto rischio. (Am J Prev Med. 2008; 34: 164-70)

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Gotta: analcolici, dolci e fruttosio aumentano il rischio

Il consumo di analcolici addolciti con zucchero e fruttosio ? fortemente associato ad un aumento del rischio di gotta. Nell’uomo la somministrazione acuta orale o endovenosa di fruttosio determina un rapido aumento nei livelli sierici di acido urico tramite l’aumento del degradamento dei nucleotidi purinici e l’incremento della sintesi delle purine: questo effetto ? accentuato nei soggetti con iperuricemia o un’anamnesi di gotta, ma non era finora noto se fosse persistente a lungo termine o si traslasse in un aumento del rischio di gotta. In base al presente studio, anche frutti e succhi di frutta ricchi in fruttosio aumentano il rischio, ma non gli analcolici dietetici. Il rischio posto dall’assunzione di fruttosio libero potrebbe essere almeno pari a quello di cibi ricchi in purine come la carne, e pertanto l’approccio convenzionale alle diete puriniche che consente l’assunzione di fruttosio potrebbe potenzialmente peggiorare il rischio totale netto di attacchi gottosi. (BMJ online 2008, pubblicato l’1/2)

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Nuovo test per la steatosi non alcolica

Il pannello ELF, un nuovo metodo per la verifica della steatosi epatica non alcolica, pu? aiutare a ridurre la necessit? di biopsie epatiche dell’88 percento. Il rilevamento della fibrosi nei casi di steastosi non alcolica ? importante per la prognosi e la stratificazione dei pazienti ai fini degli interventi terapeutici emergenti. Il pannello ELF ha dimostrato una buona accuratezza diagnostica, e l’aggiunta di semplici marcatori convalidati ne incrementa la performance diagnostica in vari stadi della fibrosi, il che facilita la stratificazione dei pazienti. Il vero potenziale dei marcatori sierici non verr? realizzato finch? non verranno pubblicati studi longitudinali che li valutino in relazione agli esiti clinici. La capacit? di valutare progressione, regressione e risposta alla terapia tramite marcatori sierici fornirebbe al medico valide informazioni per supportare le decisioni gestionali. (Hepatology. 2008; 47: 455-60)

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Sintomi urologici nella malattie neurodegenerative

10 Mar 2008 Neurologia

I sintomi a carico del tratto urinario inferiore differiscono fra i pazienti con demenza con corpi di Lewy (DLB), morbo di Parkinson e morbo di Alzheimer. Si pu? pensare all’iperattivit? del muscolo detrusore della vescica nei primi due casi, e quindi trattarla in modo appropriato con anticolinergici, ma questo disturbo ad esempio non ? caratteristico del morbo di Alzheimer. L’urgenza minzionale e l’incontinenza da urgenza sono frequenti nei casi di DLB o Parkinson da precoci a moderatamente avanzati, ma rare nel morbo di Alzheimer nelle stesse fasi, e suggeriscono la presenza di iperattivit? detrusoriale. (Neurology 2008; 70: 299-303)

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Il polimorfismo che predispone al glaucoma

La presenza di polimorfismi nel gene dei recettori beta degli estrogeni influenza il rischio di glaucoma ad angolo aperto (OAG) negli uomini, ma non nelle donne. Gli estrogeni, e probabilmente anche altri ormoni sessuali ed i loro recettori, sembrano influenzare l’incidenza dell’OAG, ed in futuro ci? potrebbe offrire un’altra possibilit? di trattamento per i pazienti che ne sono colpiti, ma non prima di molte ricerche. La mancanza di associazione nel sesso femminile ? sorprendente, in quanto in altre circostanze tale differenza non sussiste, come nel caso della degenerazione maculare da invecchiamento. Vi sono comunque molti altri polimorfismi da investigare, ed ? necessario anche accertare il loro meccanismo d’azione. (Arch Ophthalmol 2008; 126: 110-4)

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Emodialisi cronica: decessi pi? probabili al mattino

Nei pazienti sotto emodialisi a lungo termine, i decessi avvengono pi? di frequente nelle ore del mattino di quanto si potrebbe attribuire al caso. Si osserva infatti una variazione circadiana nella mortalit? della popolazione non in dialisi, e gli eventi cardiovascolari avvengono pi? frequentemente al mattino, ma non era mai stato finora accertato se ci? avvenisse anche nei pazienti in emodialisi. La presenza di sintomi medici durante l’ultima sessione dialitica ? inversamente correlata alla probabilit? di mortalit? mattutina in questi pazienti. Sono necessari ulteriori studi per esplorare i meccanismi che portano a questo ritmo circadiano, e valutare interventi atti a ridurre il rischio di eventi mattutini. (Am J Kidney Dis 2008; 51: 53-61)

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Osteoporosi comune dopo gastrectomia

E’ stata confermata l’elevata prevalenza dell’osteoporosi e della deformit? delle ossa vertebrali a seguito di una gastrectomia, a prescindere dal tipo di procedura di ricostruzione seguito e dal tempo trascorso dall’intervento. Probabilmente dunque ? la gastrectomia in s? ad influenzare la BMD piuttosto che il tipo di ricostruzione effettuato, e quest’ultimo non ? in grado di predire il tasso di osteoporosi in questi pazienti. Considerato il fatto che i pazienti affetti da tumori gastrici dopo la gastrectomia sono portatori di molti fattori di rischio di fratture osteoporotiche, ? necessario che diagnosi e trattamento siano precoci. Bench? alcuni dati preliminari suggeriscano che l’osteoporosi post-gastrectomia sia resistente al trattamento, sono stati riportati anche risultati positivi con lo sviluppo di molti nuovi farmaci antiosteoporotici. (World J Gastroenterol 2007; 13: 6492-7)

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Diabete tipo 2: aumentato il grasso epatico

I pazienti con diabete di tipo 2 hanno nel proprio fegato una quantit? di grasso sostanzialmente maggiore rispetto alle loro controparti non diabetiche dello stesso peso, ma nei diabetici gli enzimi epatici tendono a sottostimare il contenuto in grasso del fegato. E’ importante sviluppare strumenti per diagnosticare una steatosi epatica nei pazienti con diabete di tipo 2 in quanto la steatoepatite non alcolica ? pi? comune in questi pazienti che in quelli non diabetici, e pu? progredire verso la cirrosi e l’insufficienza epatica. La conoscenza del contenuto epatico in grasso ? anche importante ai fini delle scelte terapeutiche. (Diabetes Care 2008; 31: 165-9)

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Sclerosi multipla: APOE E4 connessa a deficit cognitivi

Vi ? una significativa associazione fra l’allele APOE e-4 e la presenza di deficit cognitivi in campo di memoria ed apprendimento nei pazienti con sclerosi multipla. La presenza di questo allele in molti dei pazienti che presentano questi sintomi suggerisce che esso svolga un ruolo importante nella patogenesi dei deficit cognitivi nel contesto dell’infiammazione del sistema nervoso centrale. L’individuazione dei pazienti con sclerosi multipla a maggior rischio di danni cognitivi potrebbe avere importanti implicazioni riguardo molte questioni, fra cui l’impiego sul lavoro e le assicurazioni sanitarie. (Neurology 2008; 70: 164-5 e 185-90)

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Tremore essenziale: ridotte fibre di Purkinje

Un’analisi post-mortem ha rivelato che il numero di fibre di Purkinje risulta ridotto nel cervello dei pazienti con tremore essenziale senza traccia di corpi di Lewy. La densit? lineare delle fibre di Purkinje ? inversamente correlata all’et?, ed in base al presente studio sussiste un’associazione inversa anche con il numero di “torpedini”, ossia delle lesioni caratterizzate dal rigonfiamento assonale delle cellule di Purkinje. Ci? suggerisce che le torpedini e la perdita di cellule di Purkinje siano caratteristiche concomitanti della degenerazione cerebellare. La suddivisione dei casi di tremore essenziale sulla base della presenza relativa di corpi di Lewy e torpedini indica che il tremore essenziale sia una famiglia di patologie identificate dalla presenza di tremore attivo ma caratterizzata da eterogeneit? eziologica, clinica e patologica. Il presente studio comunque conferma la presenza di anomalie anatomiche e funzionali nei pazienti con tremore essenziale. (Arch Neurol 2008; 65: 101-7)

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