Danni cerebrali acuti di natura traumatica: utile il progesterone

29 Giu 2007 Neurologia

Nei soggetti adulti con danni cerebrali acuti di natura traumatica, il trattamento con progesterone potrebbe migliorare gli esiti, soprattutto in caso di danni moderati. Questa strategia potrebbe risultare utile anche in altri casi di danno neurologico, quali ictus, traumi spinali e sclerosi multipla: attualmente, non esiste alcuna altra terapia che possa essere utile in caso di danni cerebrali da trauma. Il progesterone sembra apportare benefici sia in termini di minore disabilit? che di maggiore sopravvivenza, questi ultimi soprattutto in caso di danni gravi, senza pericolo di effetti collaterali rilevabili. (Ann Emerg Med 2007; 49: 391-402)

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Aglio non ha effetto sui lipidi

A dispetto delle speranze su un mezzo economico e naturale per diminuire il colesterolo, un recente studio non ha riscontrato prove del fatto che l’aglio fresco e gli integratori a base di aglio possano ridurre i livelli di colesterolo nell’arco di sei mesi. L’aglio ? stato usato a scopo medicinale sin dall’antichit?, ma mentre studi su animali hanno dimostrato effetti promettenti sui lipidi, studi clinici precedenti hanno portato a risultati incostanti e sono stati minati da vizi di forma e problemi di fondi: ci? ha portato a risultati probabilmente falsati, ed alla speranza infondata che l’aglio potesse diminuire i livelli di colesterolo. (Arch Intern Med. 2007; 167: 125-6 e 346-53)

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Concepimento non influenzato da precedente uso contraccettivi orali

27 Giu 2007 Ginecologia

L’uso passato di contraccettivi orali non rende pi? difficile alle donne lo sviluppo di una gravidanza. I dati di pochi studi preliminari avevano suggerito che le donne potrebbero trovare pi? difficile sviluppare gravidanze dopo l’uso di questi farmaci, ma studi pi? recenti non hanno rivelato alcuna differenza nei tassi di gravidanza ad un anno fra le donne che hanno assunto in passato contraccettivi orali e quelle che non ne hanno mai usati. Il presente studio ha dunque sfatato alcune concezioni errate sull’uso dei contraccettivi orali, ed ora il problema consiste nel trovare un modo per diffondere le idee giuste. (Obstet Gynecol. 2007; 109 (4 [suppl]): 3S)

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Tassi isterectomia pi? elevati nelle donne con Hiv

26 Giu 2007 Ginecologia

Rispetto alle donne a rischio sieronegative, quelle con Hiv presentano un maggior rischio di essere sottoposte ad isterectomia, anche se tale differenza non raggiunge la significativit?. Vi erano gi? state alcune indicazioni in tal senso in precedenza. Le neoplasie cervicali sono pi? comuni nelle donne con Hiv, ma non vi sono differenze significative nelle indicazioni chirurgiche. Nonostante l’ampio numero di pazienti esaminate nello studio, il numero assoluto di quelle sottoposte ad isterectomia rimane limitato, e rimane molto da accertare. In questo campione, comunque, ? ancora in corso il monitoraggio per eventuali isterectomie. (J Acqir Immune Defic Syndr 2007; 44: 566-8)

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PARKINSON: TROPPI LATTICINI AUMENTANO RISCHIO DI AMMALARSI

Roma, 10 mag. (Adnkronos Salute) – L’eccessivo consumo di latticini, spesso consigliato contro l’osteoporosi, farebbe aumentare il rischio di morbo Parkinson. Lo ipotizza uno studio trasversale pubblicato sull’American Journal Epidemiology. La ricerca parte da una vasta popolazione: 57.689 uomini e 73 175 donne inclusi nell’American Cancer Society’s Cancer Prevention Study II Nutrition Cohort. Tra questi sono state selezionate 443 persone, di cui 250, tutte affette da Parkinson diagnosticato tra il 1992 e il 2001. Valutando le abitudini alimentari, i ricercatori hanno individuato un legame diretto tra il consumo esagerato di prodotti caseari e il rischio di malattia. Un legame che esiste nei due sessi ma ? meno evidente nelle donne. Una metanalisi di tutti gli studi sull’argomento conferma un aumento moderato del rischio di malattia di Parkinson nei grandi consumatori di latticini. I ricercatori, per?, sottolineano che, pur essendo evidente un’associazione positiva tra consumo di questi prodotti e malattia, sono necessari ulteriori approfondimenti. (Amr/Adnkronos Salute) 10-MAG-07 11:34

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DNA nel fluido pleurico porta prove di effusione pleurica maligna

24 Giu 2007 Pneumologia

La presenza nel fluido pleurico di DNA che presenta ipermetilazione di un certo numero di geni oncosoppressori ? associata ad effusione pleurica maligna. La sensibilit?, specificit? ed il potere predittivo positivo della metilazione di uno o pi? geni per la diagnosi di effusione maligna ammontano rispettivamente al 59,6, 79,4 ed 80 percento. L’ipermetilazione del quinto oncogene, il DAFK, non ? associata ad effusione maligna ma alla durata dell’abitudine al fumo del paziente. In generale, comunque, la metilazione aberrante dei promoter dei geni oncosoppressori nel DNA del fluido pleurico potrebbe rappresentare un valido marcatore diagnostico di effusione pleurica maligna. (Int J Cancer 2007; 120: 2191-5)

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PARKINSON: SOGNI AGITATI POSSIBILE ‘SPIA’, STUDIO PER CAPIRE CHI RISCHIA

Milano, 10 mag. (Adnkronos Salute) – Sognano spesso animali fantastici e durante il sonno sono agitati e violenti. Al punto da gridare e assalire il partner con calci e pugni, risvegliandosi con ferite sparse in tutto il corpo. Sono le vittime del disturbo comportamentale in sonno Rem, una patologia che alla luce di alcuni recenti studi, potrebbe essere una ‘spia’ del Parkinson. A rivelarlo ? Luigi Ferini Strambi, responsabile europeo della ‘World association of sleep medicine’ e direttore del Centro di medicina del sonno all’universit? Vita-Salute del San Raffaele di Milano.

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Aderenza linee guida migliora controllo dolore in pronto soccorso

L’implementazione di linee guida sul controllo del dolore pu? migliorare la gestione del dolore acuto nel pronto soccorso. Bench? si tratti del sintomo di presentazione pi? frequente in questo ambito, il dolore acuto spesso non viene gestito adeguatamente. In base al presente studio, l’implementazione di linee guida porta ad un significativo aumento del numero di pazienti che ricevono analgesia e del tasso di soddisfazione dei pazienti stessi. Esse inoltre sono associate ad un aumento dell’uso di morfina ad alte dosi e di FANS. Con l’implementazione delle linee guida comunque i tre quarti dei pazienti non riceve analgesia nei primi 30 minuti dal ricovero, il che indica che vi ? ancora spazio per migliorare l’addestramento del personale ospedaliero onde rendere il sollievo dal dolore una priorit? e soddisfare le aspettative dei pazienti in questo senso. (Ann Emerg Med online 2007, pubblicato il 24/4)

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Chemioterapia: audiometria estesa ad alta frequenza identifica ototossicit? prec

21 Giu 2007 Oncologia

Nei bambini sottoposti a chemioterapia basata sul platino, ? possibile rilevare cambiamenti precoci nella funzionalit? uditiva tramite audiometria estesa ad alta frequenza (EHF) ed emissioni otoacustiche DPOAE. La chemioterapia al platino ? associata al rischio di perdita d’udito sensorineurale permanente nei bambini, ma il monitoraggio standard manca di sensibilit? nel rilevamento dell’ototossicit?. Il test EHF ? praticabile ed affidabile nei bambini dai cinque anni in su, mentre i DPOAE sono particolarmente utili nei bambini molto piccoli che non possono garantire risposte soglia ai toni puri orecchio specifiche affidabili e complete in modo costante. Queste tecniche potrebbero risultare utili per rifinire il trattamento o usare un agente protettivo per evitare una perdita d’udito comunicativamente significativa. (J Clin Oncol 2007; 25: 1190-5)

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Tumori del colon: colonografia TAC pi? conveniente per lo screening

20 Giu 2007 Oncologia

La colonografia tomografica computerizzata (CTC) senza segnalazione delle lesioni diminutive, che hanno un basso tasso di malignit?, risulta pi? conveniente della colonscopia ottica per lo screening dei tumori del colon. I precedenti modelli di analisi dei rapporti costo/beneficio che hanno esaminato lo screening CTC hanno presunto che i pazienti con lesioni diminutive vengano indirizzati alla colonscopia ottica per la polipectomia, ma le attuali linee guida non lo raccomandano per le lesioni al di sotto dei 6 mm. In base al presente studio, la rimozione di lesioni diminutive comporta un carico di costi e complicazioni non giustificato rispetto ai guadagni minimi in termini di efficacia clinica. (Cancer online 2007, pubblicato il 23/4)

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