Eliminazione H. pylori diminuisce omocisteina nell’anziano

L’eradicazione dell’H. pylori nei pazienti anziani con deficit della cobalamina porta ad un incremento nei livelli plasmatici di quest’ultima ed ad una diminuzione dell’omocisteina. Ci? suggerisce che l’infezione da H. pylori sia almeno un fattore di rischio di iperomocisteinemia nell’anziano. La gastrite da H. pylori pu? portare ad un danneggiamento dei processi essenziali per l’assorbimento della cobalamina, ed il suo deficit a sua volta porta all’iperomocisteinemia. Dato che l’eliminazione del microrganismo tramite antibiotici porta ad una diminuzione dei livelli di omocisteina, sarebbe utile sottoporre gli anziani a screening per l’infezione da H. pylori, e trattarli se necessario. (Gut 2007; 56: 469-74)

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Tumore prostatico: mancata espressione PTEN connessa a metastasi

8 Giu 2007 Oncologia

La completa mancanza di espressione dello PTEN potrebbe essere un marcatore precoce del rischio di metastasi da tumore prostatico. Di sicuro sono comunque necessari ulteriori studi su vasta scala prima di poter raccomandare lo screening di routine dello PTEn all’atto della diagnosi di tumore prostatico. Il presente studio suggerisce che sia la perdita dell’espressione dello PTEn, piuttosto che la stimolazione dell’espressione dei recettori per EGF/IGF1, la responsabile dell’incremento dell’espressione di p-Akt nelle cellule prostatiche neoplastiche. L’approccio proposto dagli autori ? effettuare un’analisi dell’espressione dello PTEN alla diagnosi di tumore prostatico nei soggetti sotto i 65 anni con un basso indice di Gleason ed un basso livello di PSA: fra questi pazienti i PTEN-negativi sarebbero considerati candidati allo sviluppo di metastasi e l’approccio attendista sarebbe sostituito da uno pi? aggressivo. (Int J Cancer 2007; 120: 1284-92)

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Mieloma multiplo: proteasomi sierici predicono esiti

I livelli di proteasomi circolanti sono un fattore prognostico indipendente per la sopravvivenza nei pazienti con mieloma multiplo. Il proteasoma ? il pi? importante regolatore della concentrazione di diverse proteine cellulari coinvolte nella regolazione del ciclo cellulare e nella morte cellulare programmata. Le cellule dei mielomi maligni presentano concentrazioni di proteasomi pi? elevate rispetto alle loro controparti normali, le cellule plasmatiche, che sono coinvolte nella produzione di anticorpi e sono parte del sistema immunitario. I proteasomi potrebbero costituire una piattaforma potenzialmente utile per terapie mirate con inibitori specifici. (Blood 2007; 109: 2100-5)

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Steroidi inalatori connessi ad effetti collaterali orofaringei

I corticosteroidi inalatori utilizzati nel trattamento dell’asma possono causare diversi effetti collaterali a livello faringeo: questi ultimi possono influenzare l’aderenza alle terapie che prevedono l’uso di questi medicinali, ma hanno ricevuto molta meno attenzione di quelli sistemici. In particolare, i fenomeni pi? frequentemente osservati sono stati candidosi orale, disfonie e faringiti. Questi fenomeni potrebbero forse essere ridotti dall’abitudine ad effettuare sciacqui orali dopo aver assunto il medicinale, oppure dall’uso di uno spaziatore che riduca l’area di contatto fra corticosteroidie e mucosa orofaringea. (Ann Allergy Asthma Immunol 2007; 98: 225-38)

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Tumore testicolare: sopravvissuti a rischio mortalit

5 Giu 2007 Oncologia

Bench? la sopravvivenza a seguito di una diagnosi di tumore testicolare sia elevata, i pazienti colpiti da questi tumori prima dei 35 anni presentano un aumento del rischio di morte da altre cause, quali infezioni, malattie cardiovascolari e polmonari, a dispetto dei trattamenti multimodali che riescono ad arginare anche i tumori diffusi. Sono necessari ovviamente ulteriori studi in materia, ma pazienti ed operatori sanitari dovrebbero essere consapevoli di questo incremento del rischio e tentare di ridurlo tramite variazioni dello stile di vita e regolari visite di controllo in ambulatorio. (J Natl Cancer Inst 2007; 99: 534-44)

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Tumore prostatico localizzato: ruolo protettivo degli isoflavoni

4 Giu 2007 Oncologia

Gli isoflavoni assunti con la dieta riducono il rischio di sviluppare tumori prostatici localizzati, ma sembrano associati a patologia avanzata nel momento in cui il tumore interviene. Gli isoflavoni sono presente particolarmente nei cibi tradizionali giapponesi, ma non ? possibile raccomandarne l’assunzione tramite integratori a soggetti che non ne consumano regolarmente, in quanto essi potrebbero incrementare il rischio di forme avanzate della malattia. Non ? comunque noto quando o come gli isoflavoni influenzino i tumori prostatici latenti o localizzati, e se essi possano essere usati nel trattamento o nella prevenzione di questi tumori. Sono ora necessari ulteriori studi nel periodo in cui il consumo di soia eserciti un effetto sui tumori prostatici e su quali tipologie di questi tumori esso possa prevenire. (Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2007; 16: 538-45)

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Presenza di peluria nelle lesioni cutanee non le rende benigne

La presenza di uno o pi? peli in una lesione pigmentata non garantisce la sua benignit?: ? infatti necessario esaminare la sua morfologia e basare le strategie su di essa. Nel presente studio sono stati riportati tre casi in cui una lesione melanocitaria presentava peluria terminale alla valutazione clinica e dermoscopica, ma in cui poi la diagnosi finale ? stata di melanoma invasivo. Il melanoma in questi casi potrebbe sorgere su un’area cutanea con peluria, oppure crescere in associazione ad un nevo con peli senza causare la distruzione del follicolo. E’ molto comune riscontrare peluria nelle lesioni melanocitarie congenite, e quindi se ? presente della peluria all’interno di una lesione pigmentata si tratta probabilmente di un nevo congenito, ma tuttavia la presenza di peluria non esclude di per s? la presenza di un melanoma. (J Am Acad Dermatol 2007; 56: 413-6)

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Tumore mammario: SPECT/TAC aiuta nella mappatura del linfonodo sentinella

2 Giu 2007 Oncologia

L’aggiunta della SPECT/TAC alla linfoscintigrafia migliora l’identificazione del linfonodo sentinella nelle pazienti con tumore mammario in sovrappeso. Tale tecnica, minimamente invasiva ? un utile strumento per una corretta stadiazione, e di conseguenza anche per una pianificazione terapeutica appropriata. Gli autori hanno utilizzato l’immagine fusa SPECT/TAC per l’identificazione del linfonodo sentinella quale procedura di routine dopo l’acquisizione planare: ? stato rilevato che l’apporto di queste immagini ? fondamentale per l’identificazione di un maggior numero di linfonodi in un maggior numero di pazienti, di un maggior numero di vie di drenaggio, per l’esatta localizzazione anatomica dei linfonodi e per evitare falsi positivi. (J Nucl Med 2007; 48: 201-6)

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Epatite E: vaccino efficace nelle popolazioni ad alto rischio

L’uso di un vaccino ricombinante contro l’epatite E risulta efficace nel 95,5 percento dei casi nella prevenzione dell’infezione da epatite E. L’infezione da Hev ? un’importante causa di morbidit? nelle zone in via di sviluppo, e comporta un tasso complessivo di mortalit? dell’uno-tre percento. In uno studio precedente era gi? stato dimostrato che il vaccino ricombinante di genotipo 1 ? efficace nei primati non umani, il che ha spinto a realizzare la presente indagine. Rimangono tuttavia alcuni quesiti a cui rispondere prima della diffusione del vaccino, come ad esempio la sua efficacia nel sesso femminile, la durata dell’immunit? indotta e l’efficacia del vaccino nella prevenzione dell’infezione asintomatica da Hev. Sar? inoltre importante accertare l’effetto del vaccino sulle riserve e sulla trasmissione dell’Hev, onde determinarne i benefici complessivi per la salute pubblica. (N Engl J Med 2007; 356: 895-903 e 949-51)

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Malaria e TBC: variante proteica conferisce protezione

Una variante funzionale del Mal (TIRAP), una proteina che media la risposta ai patogeni, ? associata alla protezione dalle malattie invasive da pneumococco, dalla batteriemia, dalla malaria e dalla TBC. Nell’uomo esistono due tipi di Mal, di cui uno garantisce il giusto livello di protezione, mentre l’altro determina una stimolazione troppo forte: in presenza della variante iperattiva, il rischio di soccombere all’infezione aumenta perch? il sistema immunitario va in sovraccarico. La modulazione di questa cascata nell’uomo potrebbe portare ad una migliore resistenza contro molte importanti malattie infettive. Il presente studio dimostra come una molecola chiave del sistema immunitario possa essere sacrificata per fornire una migliore possibilit? di resistere alle malattie infettive. (Nat Genet online 2007, pubblicato il 28/2)

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