Tumore pancreatico: ruolo protettivo della metionina

22 Apr 2007 Oncologia

Un elevato apporto di metionina ? apparentemente associato ad una riduzione del rischio di tumore pancreatico. I danni del metabolismo del gruppo metilico pu? contribuire alle malattie pancreatiche ed alla cancerogenesi, il che suggerisce che i donatori di gruppo metilico come la metionina possano influenzare il rischio di tumore pancreatico. I cibi ricchi di metionina comprendono pesce, pollame, carne, legumi e latticini. Questi dati possono essere molto importanti in quanto il tumore pancreatico presenta un tasso di mortalit? molto elevato. Esiste comunque la possibilit? che i risultati dello studio possano essere minati da fattori interferenti, dietetici o non, e pertanto prima di poter effettuare raccomandazioni cliniche sono necessari altri dati su efficacia e sicurezza. (Gastroenterology 2007; 132: 113-8 e 441-3)

 521 total views

Calcolosi: elevato consumo ferro ematico incrementa il rischio

Gli uomini che consumano grandi quantit? di ferro ematico presentano un aumento del rischio di sviluppare calcolosi. In base a studi sperimentali, un eccessivo apporto di ferro infatti pu? promuovere la formazione di cristalli di colesterolo biliari: l’assorbimento del ferro ematico ? pi? completo di quello non ematico negli esseri umani, ma comunque l’effetto del consumo di ferro ematico e non sulla formazione di calcoli era finora sconosciuto. La maggior parte dei calcoli sono asintomatici, e quindi ? probabile che la prevalenza della calcolosi sia stata sottostimata, ma comunque ? improbabile che ci? abbia potuto influire in modo importante sui dati dello studio. (Am J Clin Nutr 2007; 85: 518-22)

 450 total views

Tumori ovarici: la genomica affina il trattamento

20 Apr 2007 Oncologia

Un approccio genomico per la valutazione dei tumori pu? permettere il trattamento individualizzato delle donne con tumori ovarici allo stadio avanzato. L’eterogeneit? clinica dei tumori ovarici contribuisce alla risposta variabile alla chemioterapia, e non vi sono marcatori genici in grado di predire in modo affidabile la risposta alla terapia e gli esiti. Un approccio basato sui profili di espressione genica che predicono insieme ai dati fenotipici che identificano la deregolazione delle cascate oncogene pu? stratificare i pazienti verso i trattamenti pi? appropriati, il che rappresenta un passo importante verso il trattamento antitumorale personalizzato. Uno dei benefici principali di questo approccio consiste nella capacit? di dirigere la formulazione delle combinazioni terapeutiche sulla base delle informazioni che dettagliano lo stato di attivit? delle suddette cascate. (J Clin Oncol 2007; 25: 517-25)

 458 total views

Iperplasia prostatica benigna: elevato apporto verdure diminuisce il rischio

19 Apr 2007 Urologia

Gli uomini che assumono molte verdure, ed in particolare quelle ricche in beta-carotene, presentano una riduzione del rischio di iperplasia prostatica benigna. I nutrienti con propriet? antiossidanti o che influenzano crescita o differenziazione cellulare possono infatti ridurre il rischio di iperplasia prostatica benigna, ed ? questo il caso delle diete ricche in beta-carotene, luteina e vitamina C. Bench? siano state osservate associazioni inverse fra diversi aspetti della dieta degli uomini di mezza et?, potrebbe essere pi? importante esaminare la dieta durante il periodo di tempo in cui si ha l’inizio del processo patologico che porta all’iperplasia prostatica benigna, soprattutto nel contesto della prevenzione. Il presente studio comunque pu? essere informativo sul ruolo dei fattori di rischio modificabili nella progressione verso l’iperplasia prostatica benigna sintomatica. (Am J Clin Nutr. 2007; 85: 523-9)

 428 total views

Nefropatie croniche: pressione bassa aumenta rischio ictus

18 Apr 2007 Nefrologia

I soggetti con nefropatie croniche allo stadio tre o quattro sussiste una correlazione fra pressione bassa ed incidenza dell’ictus. Le nefropatie croniche sono un’importante problema per la salute, e l’ictus ? la terza causa di morte negli USA, ma bench? l’ipertensione sia un fattore di rischio di ictus nella popolazione generale, i soggetti in dialisi hanno un rischio di ictus maggiore se la pressione sistolica scende fino ai 130-150 mmHg: ci? ? radicalmente differente, in quanto nei soggetti coronaropatici altrimenti sani maggiore ? il calo della pressione e minore ? il rischio. Ci? non significa che l’ipertensione non vada trattata in questi soggetti, ma potrebbero sorgere problemi se essa viene trattata troppo aggressivamente. Alcuni soggetti con nefropatie croniche potrebbero essere portatori di malattie di base molto gravi, e la pressione bassa potrebbe essere semplicemente un marcatore delle malattie che aumentano il rischio di ictus, ma d’altro canto pu? anche darsi che la pressione finora sia stata diminuita eccessivamente in questi pazienti. E’ dunque necessario uno studio prospettico che esamini i valori pressori target ed i rischio associati al loro raggiungimento o mancato raggiungimento. (J Am Soc Nephrol. 2007; 18: 960-6)

 1,834 total views

Tumore mammario: utile passare ad aromatasi inibitori in fase precoce

Nelle donne in et? postmenopausale con tumore mammario in fase precoce ? utile passare dalla terapia tradizionale alla somministrazione di aromatasi inibitori. Bench? questi farmaci siano gi? una valida opzione per le pazienti che non hanno mai ricevuto terapia ormonale in luogo o dopo la terapia tradizionali, non era finora chiaro quale fosse la strategia migliore. Il presente studio dimostra anche che gli aromatasi inibitori iniziano a far rilevare un effetto che persiste dopo il termine della terapia, cosa finora non dimostrata per mancanza di dati. Per una variazione definitiva della pratica clinica, comunque, ? opportuno attendere i risultati dei due studi principali in materia, attesi per il 2008. (Lancet online 2007, pubblicato il 13/2)

 416 total views

Malattie mieloproliferative: affaticamento incide sulla qualit? della vita

16 Apr 2007 Oncologia

Le patologie mieloproliferative, fra cui policitemia vera e trombocitemia, hanno un considerevole impatto negativo sulla qualit? della vita: la presente indagine internazionale su un ampio numero di pazienti dimostra che sussistono affaticamento e sintomi correlati alla malattia in misura notevole in tutte le fasi della malattia stessa. Purtroppo gli interventi medici attualmente disponibili per queste patologie hanno uno scarso impatto sul benessere del paziente. Sono attualmente in fase di studio nuove strategie per migliorare la qualit? della vita di questi pazienti, fra cui terapie mirate come gli inibitori della mutazione JAK2, e vie complementari quali l’implementazione di dieta ed esercizio fisico. (Cancer 2007; 109: 68-76)

 469 total views

Malattie mieloproliferative: affaticamento incide sulla qualit? della vita

16 Apr 2007 Oncologia

Le patologie mieloproliferative, fra cui policitemia vera e trombocitemia, hanno un considerevole impatto negativo sulla qualit? della vita: la presente indagine internazionale su un ampio numero di pazienti dimostra che sussistono affaticamento e sintomi correlati alla malattia in misura notevole in tutte le fasi della malattia stessa. Purtroppo gli interventi medici attualmente disponibili per queste patologie hanno uno scarso impatto sul benessere del paziente. Sono attualmente in fase di studio nuove strategie per migliorare la qualit? della vita di questi pazienti, fra cui terapie mirate come gli inibitori della mutazione JAK2, e vie complementari quali l’implementazione di dieta ed esercizio fisico. (Cancer 2007; 109: 68-76)

 453 total views

Nausea e vomito refrattari: utile elettrostimolazione gastrica ad alta frequenza

Nei pazienti con nausea e vomito refrattari alla terapia medica, accompagnati o meno da ritardo dello svuotamento gastrico, l’elettrostimolazione ad alta frequenza dello stomaco pu? produrre significativi miglioramenti nei sintomi e nella qualit? della vita. Tale procedura consiste nella somministrazione di impulsi ad alta frequenza e di bassa durata tramite elettrodi impiantati nella parete gastrica. Bench? i meccanismi alla base dell’efficacia di questa procedura rimangano ignoti, il presente studio dimostra che la sua applicazione non dovrebbe essere limitata ai casi di ritardo dello svuotamento gastrico, anche se si tratta solo di dati preliminari. (Eur J Gastroenterol Hepatol 2007; 19: 29-35)

 678 total views

Umore nei bambini sregolato o bipolare?

I bambini con gravi disregolazioni dell’umore differiscono a livello comportamentale e psicofisiologico da quelli con disordine bipolare. E’ importante distinguere questi due disturbi, in quanto ? probabile che anche i trattamenti susseguenti sarebbero molto diversi. La grave disregolazione dell’umore ? una sindrome comune, ma non ? facilmente trattabile ed ? molto dannosa: essa non si adatta perfettamente a nessuna categoria descrittiva, e pertanto i bambini che ne sono colpiti devono essere valutati con molta attenzione. In base al presente studio, in presenza di bambini molto irritabili e con deficit dell’attenzione, non bisogna immediatamente presumere che si tratti di disordine bipolare. I bambini con gravi disregolazioni dell’umore potrebbero trarre pi? beneficio dall’assunzione di stimolanti che da quella di stabilizzatori dell’umore, in quanto parlando con loro con attenzione emerge che si tratta di bambini piuttosto ansiosi, e non ? raro riscontrare depressione e difficolt? del linguaggio, il che indica che potrebbero trarre beneficio dal trattamento con SSRI. (Am J Psychiatry online 2007, pubblicato il 9/2)

 453 total views

1 211 212 213 214 215 258

Search

+
Rispondi su Whatsapp
Serve aiuto?
Ciao! Possiamo aiutarti?