Insufficienza surrenale: corticosteroidi inalatori ed orali aumentano il rischio
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Come ? noto l’herpes zoster ? dovuto alla riattivazione del virus della varicella che causa una nevrite dolorosa con manifestazione cutanea vescicolare e pu? dare luogo a complicazioni a lungo termine legate alla nevrite stessa o agli organi di senso che possono far capo al nervo colpito quali l’orecchio e l’occhio. Negli Stati Uniti si verificano ogni anno circa 1 milione di casi di herpes zoster, il 40-50% dei quali colpisce le persone di 60 o pi? anni.
Il nuovo vaccino ? vivo e attenuato ed ? stato approvato in base agli esiti positivi di diversi studi clinici che hanno coinvolto pi? di 40.000 persone. Il pi? ampio di questi studi, lo Shingles Prevention Study (SPS) ha valutato la sicurezza e l’efficacia del vaccino in dose singola versus placebo su 38546 uomini e donne dai 60 anni in su con anamnesi negativa per herpes zoster. Lo studio ? stato condotto in collaborazione con il National Institute of Allergy and Infectious Diseases dell’NIH e Merck & Co., Inc. in 22 centri di ricerca negli Stati Uniti. Nell’SPS il vaccino ha ridotto del 51% il rischio di sviluppare l’herpes zoster rispetto al placebo e ha avuto efficacia maggiore nella fascia di et? fra i 60 e i 69 anni con progressiva diminuzione nelle fascie di et? superiori. In un’analisi separata dell’SPS il vaccino ? risultato inoltre efficace nel ridurre l’incidenza della neurodinia posterpetica nei pazienti che, pur vaccinati, avevano sviluppato la malattia.
?Questo vaccino ? importante dal punto di vista clinico perch? pu? prevenire una patologia dolorosa in alcuni pazienti? ha affermato Ann Arvin, MD, professore di Pediatria, malattie infettive e microbiologia e immunologia all Stanford University School of Medicine che ha partecipato alle ricerche sul vaccino, ?ed ? unico perch? a differenza degli altri vaccini che prevengono una infezione primaria, questo vaccino previene la riattivazione di un virus gi? presente all’interno dell’organismo?.
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Ai partecipanti era stata diagnosticata la malattia di Parkinson da meno di 5 anni e non necessitavano di trattamenti per i sintomi.
L?end point primario era rappresentato da cambiamenti alla scala UPDRS ( Unified Parkinson?s Disease Rating Scale ) dal basale al momento in cui ? stata riscontrata sufficiente disabilit? da instaurare una terapia sintomatica per la malattia di Parkinson, oppure a 12 mesi.
Un totale di 200 pazienti sono stati assegnati in modo casuale, in rapporto 1:1:1, a ricevere Creatina 10g/die, Minociclina 200mg/die o placebo.
La soglia di futilit? ? stata definita come riduzione del 30% nella progressione alla scala UPDRS rispetto al braccio placebo/Tocoferolo nello studio DATATOP ( Deprenyl And Tocopherol Antioxidative Therapy of Parkinsonism ).
Un valore di p inferiore o uguale a 0.1 era indice di futilit?.
E? stato osservato che n? la Creatina n? la Minociclina possono essere considerati come terapia futile sulla base della soglia di futilit? DATATOP.
La tollerabilit? ? stata del 91% nel gruppo Creatina e del 77% nel gruppo Minociclina.
I pi? comuni effetti indesiderati sono stati: sintomi respiratori ( 26% ), dolore articolare ( 19% ), nausea ( 17% ).
Secondo gli Autori, sia la Creatina che la Minociclina dovrebbero essere valutati in studi clinici di fase III per determinare se sono in grado di modificare la progressione nel lungo periodo della malattia di Parkinson.
NINDS NET-PD Investigators, Neurology 2006; Published online before print
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Lo studio MERCURY II ( Measuring Effective Reductions in Cholesterol Using Rosuvastatin Therapy ) ha valutato l?efficacia di 3 statine, Rosuvastatina ( Crestor ), Atorvastatina ( Lipitor ) e Simvastatina ( Zocor ) nel raggiungimento dei nuovi obiettivi di colesterolo LDL secondo le linee guida NCEP ATP III.
Allo studio hanno preso parte 1993 pazienti ad alto rischio di coronaropatia, che sono stati assegnati in modo casuale a Rosuvastatina 20mg, Atorvastatina 10mg, Atorvastatina 20mg, Simvastatina 20mg e Simvastatina 40mg, per 8 settimane.
Successivamente i pazienti sono passati a dosaggi pari o pi? bassi di Rosuvastatina oppure hanno continuato il trattamento iniziale, per altre 8 settimane.
Alla 16.a settimana un numero maggiore di pazienti in trattamento con Rosuvastatina 10 mg ha raggiunto il valore target di colesterolo LDL passando rispetto ai pazienti rimasti in trattamento con Atorvastatina 10mg ( 66% versus 42%; p < 0.001 ), oppure Simvastatina 20mg ( 73% versus 32%; p < 0.001 ).
Il passaggio a Rosuvastatina 20mg ha permesso a pi? pazienti di raggiungere gli obiettivi di colesterolo LDL rispetto ad Atorvastatina 20mg ( 79% versus 64%; p 0.001 ) Simvastatina 40mg ( 84% versus 56%; p < 0.001 ).
Un numero maggiore di pazienti a rischio molto alto, ha raggiunto il target di colesterolo LDL inferiore a 70mg/dL quando ? passato da Atorvastatina o da Simvastatina a Rosuvastatina ( p < 0.01 per entrambi i confronti ).
Pi? pazienti con ipertrigliceridemia ( livelli di trigliceridi maggiori o uguali a 200mg/dL ) che sono passati al trattamento con Rosuvastatina hanno raggiunto i target di colesterolo LDL, di colesterolo non-HDL e di apolipoproteina B.
Inoltre il passaggio a Rosuvastatina ha prodotto riduzioni pi? marcate dei livelli di colesterolo LDL, di colesterolo totale, di colesterolo HDL, di apolipoproteina B e rapporti tra lipidi plasmatici.
Tutti i trattamenti sono risultati ben tollerati.
I dati dello studio hanno dimostrato che Rosuvastatina 10mg o 20mg ? un?opzione terapeutica efficace e sicura nei pazienti ad alto rischio per il raggiungimento dei target lipidici e dell?apolipoproteina.
Ballantyne CM, Am Heart J 2006; 151: 975.e1-e9
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Le ?nove? parole chiave del New Deal della salute
Fiducia
Qualit?
Umanizzazione
Unitariet? del sistema
Responsabilit?
Legalit?
Cultura dei risultati
Politica delle alleanze
Europa e il Mondo
Le ?quattro? sicurezze
La sicurezza delle cure
La sicurezza nei luoghi di lavoro e nell?ambiente domestico
La sicurezza ambientale
La sicurezza alimentare
Le ?dieci? azioni gi? avviate e di prossimo avvio
La salute delle donne, la tutela delle partorienti, la promozione del parto fisiologico e la salute del neonato
La promozione e lo sviluppo delle terapie del dolore
La presa in carico della salute mentale
Le malattie rare
L?impegno per le disabilit?
Le prime azioni per il Mezzogiorno
La presa in carico delle persone tossicodipendenti
La promozione del progetto ?un sorriso in salute?
L?attenzione alle persone anziane
La rivoluzione tecnologica-comunicativa
(fonte: Ministero della Salute)
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