Cardiomiopatia periparto: ecocardiografia garantisce indizi prognostici

27 Ago 2005 Cardiologia

I dati ecocardiografici al momento della diagnosi di cardiomiopatia periparto garantisce importanti informazioni sulle prospettive di ripresa della funzionalit? cardiaca. I criteri ecocardiografici che definiscono questa patologia sono stati descritti solo di recente, e non era finora chiaro se questi parametri avessero significativit? prognostica. Il presente studio conferma la potenzialit? prognostica dell’ecografia in queste pazienti, oltre ad indicare le sue possibilit? in fase di diagnosi e di monitoraggio del decorso della malattia. Un decurtamento frazionale iniziale al di sotto del 20 percento ? associato ad un aumento del rischio di tre volte di disfunzioni ventricolari sinistre persistenti. Una dimensione telediastolica ventricolare sinistra pari ad un minimo di sei centimetri al momento della diagnosi aumenta invece questo rischio di pi? di 3,5 volte.

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Integrazione del cromo riduce rischio cardiaco

26 Ago 2005 Cardiologia

In pazienti con diabete di tipo 2, l’integrazione del cromo a breve termine porta ad un abbreviazione dell’intervallo QTc.
Il prolungamento di questo intervallo ? un marcatore di ripolarizzazione ventricolare, ed ? un importante fattore predittivo di morbidit? e mortalit? nei pazienti diabetici.
Pertanto, le variazioni nell’intervallo QTc osservate con l’integrazione del cromo nei pazienti con diabete di tipo 2 pu? tradursi anche in un beneficio in termini di sopravvivenza.
Inoltre, i livelli plasmatici di insulina diminuiscono significativamente dopo tre mesi di integrazione del cromo, il che potrebbe essere parzialmente responsabile dell’abbreviazione dell’intervallo QTc osservata nel presente studio.
(Am Heart J 2005; 149: 632-6)

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Stima visiva per la funzionalit? ventricolare sinistra

26 Ago 2005 Cardiologia

La stima visiva della frazione di eiezione ventricolare mediante ecocardiografia valuta accuratamente la funzionalit? ventricolare sinistra. E’ opportuno non sottostimare il potenziale ruolo di questa tecnica quale strumento per uso sia clinico che scientifico. I risultati del presente studio sono in accordo con quelli di studi precedenti nell’affermare che la tecnica in questione sia il pi? accurato metodo ecografico disponibile per la valutazione della frazione di eiezione ventricolare sinistra. Per evitarne un uso scorretto, comunque, il laboratorio ecografico dovrebbe testare continuamente la variabilit? fra altri metodi e fra diversi operatori.

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Tumore prostatico: ritardare il trattamento non influenza esiti

26 Ago 2005 Oncologia

Ritardare il trattamento del tumore prostatico non ne influenza gli esiti. I medici coinvolti nell’assistenza degli uomini con diagnosi di carcinoma prostatico devono valutare l’urgenza del trattamento: negli uomini che scelgono la radioterapia ad impulsi esterni (EBRT), il ritardo dal momento della biopsia a quello del trattamento potrebbe risultare stressante. Sono attualmente disponibili scarsi dati sulle conseguenze del ritardo della terapia radiante. Nei limiti del presente studio, i dati dimostrano per? che anche nei pazienti ad alto rischio il ritardo del trattamento ha scarsi effetti sugli esiti clinici e biochimici. Pazienti e medici possono usare questa informazione per alleviare le preoccupazioni e l’ansia riguardanti il ritardi del trattamento allo scopo di effettuare una scelta di trattamento ben informata. I risultati dello studio, comunque, potrebbero non applicarsi a modalit? di trattamento quali la radioterapia a modulazione d’intensit? o la brachiterapia, nelle quali il fall-off della dose di radiazioni dalla prostata ? molto pi? rapido. Qualsiasi estensione microscopica della malattia dovuta al ritardo del trattamento in questo ambito ha il potenziale di influenzare negativamente gli esiti, e dovrebbe essere investigata ulteriormente.

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Linee guida per la prevenzione dell’osteoporosi (Fonte: Ministero della Salute)

L?osteoporosi si pu? definire come un disordine delle ossa scheletriche caratterizzato dalla compromissione della robustezza dell?osso che predispone ad un aumento del rischio di frattura e questo ne ? l’aspetto pi? importante soprattutto per l?alto numero dei casi colpiti nella popolazione adulta (1,2,3). Il ruolo esatto dell’osteoporosi nell’etiologia delle fratture deve peraltro ancora essere determinato con precisione. Infatti la resistenza dell?osso ai traumi riflette l?integrazione tra due fattori: la densit? ossea e la qualit? ossea. La densit? ossea ? espressa in grammi di minerale per area ed ? determinata, in ogni individuo, dal picco di massa ossea raggiunto e dalla quantit? di osso perso. La qualit? dell?osso fa riferimento complessivamente all?architettura, al turnover, alla somma dei danni sofferti e alla mineralizzazione (3). E? oggi ampiamente accettato che l?osteoporosi non ? solo conseguente alla perdita ossea che accade con l?avanzare dell?et?. Un individuo che non raggiunge un picco ottimale di massa ossea durante l?infanzia e l?adolescenza, pu? infatti sviluppare osteoporosi senza che vi sia una accelerata perdita ossea in et? adulta. Nello sviluppo dell?osteoporosi una crescita ossea sub-ottimale nelle prime fasi della vita deve cos? essere considerata importante tanto quanto la perdita di massa ossea che si verifica in et? adulta(4-7). Ottimizzare la salute dell?osso ? quindi un processo che dura tutta la vita sia nei maschi che nelle femmine. Agire sui fattori che influenzano la salute dell?osso a tutte le et? ? essenziale per prevenire l?osteoporosi e le possibili fratture conseguenti. Nell’anziano vi sono fattori aggiuntivi che contribuiscono significativamente all’aumento di incidenza di eventi fratturativi, quali le cadute pi? frequenti associate a scarse reazioni protettive (8). Deve essere fatta una distinzione tra i fattori di rischio che portano all?alterazione del metabolismo e della resistenza dell?osso ed i fattori di rischio immediatamente legati alla frattura (es. i traumi di varia entit?). Gli interventi in questo campo sono necessari visto che l?osteoporosi e le fratture femorali, vertebrali, ecc, sono una delle principali cause di disabilit? nella popolazione anziana ed hanno un impatto notevole anche in termini di costi sociali.

Prevenzione

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Ipertensione occulta pi? comune negli uomini giovani

25 Ago 2005 Cardiologia

L’ipertensione occulta, una pressione elevata che pu? essere osservata soltanto durante il monitoraggio ambulatoriale ma non in ambiente clinico, ? associata a sesso maschile, et? giovanile ed elevata frequenza cardiaca durante la veglia. In alcuni casi, essa pu? essere causata da un elevato livello di attivit? mentale diurna. Il fatto che questi soggetti abbiano caratteristiche cliniche identificabili, come anche l’apparente riproducibilit? del fenomeno, garantiscono una certa credibilit? all’ipertensione occulta, che potrebbe essere un’entit? clinica importante. Alcuni dei pazienti con questo disturbo presentano un’ipertensione a livello clinico anche per quanto riguarda complicazioni e danno d’organo, mentre altri presentano sicuramente un aumento del rischio, ma meno del 30 percento dei soggetti con ipertensione occulta avranno una pressione normale in una sessione di monitoraggio pressorio ambulatoriale successiva alla diagnosi. Questa patologia non va presa sottogamba, in quanto molti di coloro che ne sono affetti dovrebbero essere trattati, e successivamente monitorati per controllare la risposta al trattamento.

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Asma: sale nella dieta diminuisce funzionalit? polmonare e capacit? di diffusion

L’aumento del sale nella dieta diminuisce la funzionalit? polmonare e la capacit? di diffusione dopo l’esercizio. Recenti studi hanno supportato un ruolo per il sale nella dieta quale fattore modificante della gravit? dell’asma da sforzo. E’ stato suggerito che la disidratazione transitoria delle vie aeree attivi mediatori infiammatori quali istamina, neuropeptidi, metaboliti dell’acido arachidonico, leucotrieni e prostanoidi delle cellule delle vie respiratorie, determinando la contrazione dei muscoli lisci bronchiali. In alternativa, ? stato suggerito che il rapido riscaldamento delle vie aeree a seguito dell’esercizio porti ad iperemia reattiva che esita in un ingolfa mento vascolare ed edema perivascolare, che contribuirebbe ulteriormente al restringi mento delle vie aeree causato dalla broncocostrizione. In base al presente studio, il sale nella dieta favorisce l’infiammazione delle vie aeree a seguito dell’esercizio nei soggetti asmatici, e che piccole variazioni sale-dipendenti nel volume vascolare e nella pressione microvascolare potrebbero avere effetti sostanziali sulla funzionalit? delle vie aeree a seguito dell’esercizio in risposta all’aumento della permeabilit? vascolare indotto dai mediatori.

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Un batteriofago alla base della meningite?

18 Ago 2005 Neurologia

Un batteriofago potrebbe essere il fattore scatenante che spinge la comune e generalmente innocua Neisseria meningitidis ad invadere il flusso ematico, attraversare la barriera ematoencefalica e causare la meningite. Il batteriofago pertanto aumenta la capacit? del batterio di divenire patogeno. La grande maggioranza della patologia meningococcica in tutto il mondo ? causata da una ristretta minoranza di gruppi filogenetici iperinvasivi. Il trasporto dei determinanti di virulenza tramite i fagi non ? una situazione rara nei batteri patogeni: questo ? anche il caso di colera e difterite. I dati del presente studio potrebbero aiutare a studiare una strategia migliore per combattere la meningite cerebrospinale individuando i ceppi a maggior rischio di patogenicit

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Probiotici (Fonte: Ministero della Salute)

Il termine probiotico ? riservato a quei microrganismi che si dimostrano in grado, quando vengono ingeriti, di esercitare funzioni benefiche per l?uomo. (15, 29, 39, 41, 42). Per alimenti probiotici si intendono quegli alimenti, generalmente fermentati, che contengono, in numero sufficientemente elevato, microrganismi (microrganismi probiotici) vivi ed attivi, in grado di raggiungere l?intestino ed esercitare una azione di equilibrio sulla microflora intestinale, mediante colonizzazione diretta. Sono quindi alimenti in grado di promuovere e migliorare le funzioni di equilibrio fisiologico dell?organismo, attraverso un insieme di effetti aggiuntivi alle normali attivit? nutrizionali (15, 22). Per definire quale sia un alimento probiotico pu? essere accettato quanto proposto recentemente da un gruppo europeo di esperti e cio? che un probiotico ? ?un alimento integrato con microrganismi vivi che sono ad effetto benefico per la salute?. La definizione di prebiotico ? riservata all?alimento addizionato di molecole fermentescibili in grado di favorire lo sviluppo di gruppi batterici intestinali utili per l?uomo (18, 20, 25, 27, 36, 47). L?alimento simbiotico ? costituito dall?associazione di un alimento probiotico con alimenti prebiotici in rapporti tali da rispondere al razionale di alimento funzionale (18, 28). Gli alimenti probiotici, prebiotici e simbiotici possono essere considerati per gli effetti benefici sulla salute del consumatore alimenti funzionali (9, 51).

Allegato1

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Incontinenza urinaria: collagene meno efficace della chirurgia

17 Ago 2005 Urologia

Le iniezioni di collagene sono meno efficaci della chirurgia per il trattamento dell’incontinenza urinaria da stress, ma questo approccio potrebbe essere un’alternativa degna di nota per alcune donne. Le iniezioni di collagene per il trattamento di questo disturbo vennero introdotte nei primi anni ’90, ma non sono mai state oggetto di uno studio comparativo formale. Gli autori del presente studio riconoscono che la chirurgia rimane il trattamento di scelta per molti medici che assistono l’incontinenza urinaria da stress femminile, ma i risultati dello studio potrebbero ridefinire il ruolo dell’iniezione di collagene anche nell’era delle cosiddette tecniche chirurgiche minimamente invasive. L’efficacia, la semplicit? d’uso, la limitata morbidit? ed il periodo di convalescenza minimo correlati a questa tecnica dovrebbero portare ulteriori investigazioni che valutino la sua utilit?, i suoi effetti collaterali e costi in diverse popolazioni di pazienti, e specialmente negli anziani fragili e nelle donne giovani ed attive.

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