Allattamento al seno non protegge da obesit? o diabete tipo 2

11 Giu 2007 Pediatria

L’allattamento al seno non protegge dall’obesit? o dallo sviluppo dei fattori di rischio di diabete di tipo 2. Il ruolo protettivo dell’allattamento al seno nei confronti dell’obesit? nelle fasi successive della vita rappresenta un argomento controverso. In ogni caso, anche se nel presente studio non ? stato osservato alcun effetto protettivo dell’allattamento al seno sui parametri di adiposit? e sul diabete di tipo 2, sono in programma analisi longitudinali che utilizzino parametri pi? validi e precisi, soprattutto nelle popolazioni estremamente propense all’obesit? o a sviluppare diabete di tipo 2. (Diabetes Care 2007; 30: 784-9)

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Diabete tipo 1 pediatrico: comuni anomalie lipidiche

25 Mag 2007 Pediatria

I bambini con diabete di tipo 1 presentano spesso anomalie persistenti ai dosaggi dei lipidi sierici. Sono necessari ulteriori studi per determinare quanto sia opportuno essere aggressivi nel trattamento delle dislipidemie in questa popolazione, che comunque presenta un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Le attuali raccomandazioni sulle dislipidemie nei giovani con diabete di tipo 1 sono basate sulle opinioni di esperti e sull’estrapolazione di dati derivanti dalla popolazione adulta, ma sono necessari pi? dati esplicitamente riguardanti i bambini con diabete di tipo 1 per informare le linee guida cliniche e le procedure decisionali terapeutiche. (J Pediatr 2007; 150: 146-50)

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Febbre neonatale: rapido test influenza risparmia esami inutili

6 Mar 2007 Pediatria

Un rapido test virale per l’influenza A e B nei neonati febbrili risparmia spesso loro ulteriori esami in pronto soccorso, diminuisce l’uso di antibiotici ed i ricoveri ospedalieri non necessari. I test virali rapidi sono semplici da effettuare e danno risultati in 10-15 minuti. Ci? ? valido soprattutto durante la stagione epidemica. E’ ora in corso di studio l’applicazione dei test rapidi per il virus respiratorio sinciziale (RSV) nei neonati con febbre al di sotto dei tre mesi di vita. (Pediatr Infect Dis J 2006; 25: 1153-7)

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Meno asma con granaglie integrali e pesce

4 Feb 2007 Pediatria
I bambini che consumano grandi quantit? di cibi a base di granaglie integrali e pesce possono presentare una riduzione del rischio di asma. L’aumento della prevalenza dell’asma nelle societ? occidentali potrebbe essere dovuto a cambiamenti delle abitudini alimentari: studi epidemiologici sui bambini hanno dimostrato associazioni inverse fra esiti relativi all’asma ed assunzione di frutta, verdura, latticini e granaglie integrali e frutta. Nel presente studio non ? stata osservata alcuna chiara correlazione fra assunzione di agrumi, verdure e latticini ed asma, ma ? stato confermato un ruolo protettivo di granaglie integrali e pesce nei confronti di asma atopico con iperresponsivit? bronchiale e sibilo. Sono necessari studi prospettici per chiarire ulteriormente la correlazione fra fattori dietetici ed asma, ed i possibili effetti degli interventi sulla dieta per quanto riguarda fattori come l’infiammazione delle vie aeree. (Thorax 2006; 61: 1048-53)

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Depressione: i benefici del trattamento con Acidi Grassi Omega-3 nei pazienti in

19 Dic 2006 Pediatria

Il disturbo depressivo maggiore nei bambini pu? essere pi? comune rispetto a quanto precedentemente ritenuto, ed esistono scarse evidenze riguardo al trattamento.



Ricercatori del Beer-Sheva Mental Health Center in Israele hanno pianificato uno studio pilota per verificare l?efficacia degli Acidi Grassi Omega-3 nei pazienti in et? pediatrica con depressione maggiore.


Precedenti studi avevano mostrato benefici con l?assunzione di Acidi Grassi Omega-3 negli adulti affetti da disturbo depressivo maggiore.


I bambini arruolati nello studio avevano un?et? compresa tra i 6 ed i 12 anni.


Sono state impiegate le scale di valutazione CDRS ( Children?s Depression Rating Scale ), CDI ( Children?s Depression Inventory ) e CGI ( Clinical Global Impression ).


I bambini ( n = 28 ) sono stati assegnati in modo casuale ad assumere Acidi Grassi Omega-3 oppure placebo, come monoterapia farmacologica.


L?analisi compiuta su 20 bambini ha mostrato effetti altamente significativi degli Acidi Grassi Omega-3 sui sintomi.


Secondo gli Autori, gli Acidi Grassi Omega-3 possono avere un ruolo terapeutico nella depressione dei pazienti in et? pediatrica.


Nemets H et al, Am J Psychiatry 2006; 163: 1098-1100

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Sindrome di Down: comune la microlitiasi testicolare

26 Nov 2006 Pediatria

La valutazione di un gruppo di pazienti facenti capo ad una clinica pediatrica ha dimostrato una prevalenza del 29 percento della microlitiasi testicolare nei bambini con sindrome di Down. Questa elevata prevalenza pu? spiegare la maggiore incidenza del tumore testicolare osservata nei pazienti con sindrome di Down. Gli autori riconoscono che la significativit? del dato rilevato ? ignota, ma vi ? comunque una correlazione fra microlitiasi e tumori delle cellule della linea germinale; inoltre, circa la met? di questi tumori mostrano segni di microlitiasi. Al momento, in ogni caso, non ? noto se la microlitiasi testicolare sia un fattore causale, un marcatore o un reperto coincidenziale nei tumori testicolari. (J Pediatr 2006; 149: 233-6)

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Fibrosi cistica: screening neonatale conveniente

24 Ott 2006 Pediatria
Sono state identificate due strategie economicamente convenienti per lo screening neonatale della fibrosi cistica. Bench? esso sia stato gi? implementato in molte parti del mondo, vi sono ancora notevoli contrasti sul suo valore da un punto di vista sanitario, psicosociale, etico, legale ed economico. I due metodi identificati nel presente studio consistono in un test immunoreattivo della tripsina (IRT) ed in un’analisi delle mutazioni del DNA con particolare riguardo per il gene CF. Con il test per mutazioni specifiche del DNA ? possibile guadagnare ulteriori anni di vita, seppure con un notevole aumento dei costi. Lo screening della fibrosi cistica sui neonati ? dunque economicamente benefica, e dallo screening ? possibile attendersi effetti positivi da un punto di vista sanitario.

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Nuovi virus causano infezioni respiratorie nei bambini

11 Ott 2006 Pediatria
Diversi virus di recente identificazione causano infezioni del tratto respiratorio inferiore (LRTI) nei bambini. L’hMPV, l’HcoV-NL63 e l’HboV sono stati indicati quali possibili cause di LRTI nei bambini, ma la misura in cui questi patogeni vi contribuiscono doveva ancora essere determinata. I bambini con hMPV presentano febbre pi? spesso degli altri. La croup ? pi? frequentemente associata all’HcoV-NL63, mentre sia HboV che hMPV tendono a causare polmoniti. Sono comunque necessari ulteriori studi per caratterizzare ulteriormente le caratteristiche epidemiologiche e cliniche di questi nuovi virus.

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Tosse cronica infantile: comune la pertosse

16 Lug 2006 Pediatria
In base ad un’indagine svolta nel regno unito, il 37 percento dei bambini in et? scolare visitati da un medico di base per tosse persistente hanno segni sierologici di infezione da bordetella pertussis: la maggior parte di questi casi interessa bambini pienamente immunizzati contro questo agente patogeno. I medici generici dovrebbero dunque essere all’erta per la possibilit? di una diagnosi di pertosse in qualsiasi bambino presentato con tosse persistente. Una diagnosi certa di pertosse, comunque, permetterebbe al medico generico di fornire ai genitori indicazioni sulla probabile durata della tosse (circa 16 settimane), ed impedirebbe la prescrizione di farmaci antiasmatici non necessari o di ulteriori esami diagnostici per il bambino. (BMJ online 2006, pubblicato il 7/7)

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Asma infantile: soppressione acido inutile contro reflusso.

24 Apr 2006 Pediatria

La soppressione dell’acido non migliora i sintomi respiratori nella maggior parte dei bambini con asma e reflusso gastroesofageo.

Il reflusso ? maggiormente prevalente nei bambini asmatici che in quelli non asmatici, ma in generale nei soggetti asmatici la soppressione dell’acido non sembra influenzare

I sintomi asmatici o la funzionalit? polmonare. Recenti dati sul reflusso non acido o debolmente acido suggeriscono che questi fenomeni potrebbero essere un fattore scatenante per i sintomi respiratori: ? dunque necessario studiare strategie terapeutiche che riducano il reflusso, e non soltanto il contenuto acido del reflussato.

Alcuni soggetti possono beneficiare dalla soppressione dell’acido, come suggerito dal miglioramento dei bambini con asma pi? grave o reflusso grave.

(Arch Dis Child 2005; 90: 956-60)

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