Incontinenza da prostatectomia radicale: la Duloxetina riduce la perdita urinari

23 Set 2007 Urologia

Fino al 70% dei pazienti che si sottopongono a prostatectomia radicale si lamenta di perdita urinaria, ma l?incontinenza da stress che persiste 1 anno dopo l?intervento chirurgico interessa meno del 5% dei pazienti.

La Duloxetina ( Yentreve ) ? un inibitore della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina che produce sollievo dei sintomi dell?incontinenza urinaria da stress.

Uno studio ha valutato l?efficacia della Duloxetina nel management dell?incontinenza urinaria dopo prostatectomia radicale ed il suo impatto sui parametri urodinamici, come la pressione di chiusura uretrale massima ( MPCU ), abdominal leak point pressure ( ALPP ) e retrograde leak point pressure ( RLPP ).

Allo studio hanno partecipato 18 uomini con incontinenza urinaria da stress, 12 mesi dopo la prostatectomia radicale.

Tutti i pazienti sono stati sottoposti al test del pannolino ( pad test ) per quantificare il grado di urina persa, ed una valutazione urodinamica prima e dopo un trattamento della durata di 3 mesi con Duloxetina ? stata eseguita.

Alla valutazione di pretrattamento il valore medio di ALPP era 52.1cm H2O, MUCP era 52.5cm H2O, e RLPP era 43.1cm H2O.

Dopo 3 mesi di trattamento con Duloxetina, il valore medio di ALPP era 59.1cm H2O, MUCP era 67.3cm H2O, e RLPP era 45.1cm H2O.

L?impiego della Duloxetina ha comportato lieve aumento della pressione di chiusura uretrale massima ed una significativa riduzione della perdita urinaria.
L?azione della Duloxetina a livello dello sfintere estrinseco, fa si che il farmaco non rappresenti un?opzione di trattamento completo per l?incontinenza post-prostatectomia

 798 total views,  1 views today

Vescica iperattiva: l?Ossibutinina per via transdemica ha migliorato la qualit

22 Set 2007 Urologia

Uno studio, coordinato da Ricercatori della NorthWestern University Feinberg School of Medicine, ha valutato la qualit? di vita correlata allo stato di salute ( HRQoL ) e la sicurezza del sistema transdermico all?Ossibutinina ( Oxytrol / Kentera ) nello studio MATRIX.

Allo studio MATRIX ( Multicentre Assessment of Transdermal Therapy in Overactive Bladder With Oxybutynin ) hanno preso parte 2878 partecipanti di et? uguale o superiore ai 18 anni, con diagnosi di vescica iperattiva.

I pazienti sono stati arruolati da 327 Centri.

Tutti i partecipanti sono stati trattati con Ossibutinina con sistema transdermico 3.9 mg/die per 6 mesi o pi?.

La qualit? di vita correlata allo stato di salute ? stata valutata mediante il questionario KHQ ( King?s Health Questionnaire ).

L?endpoint primario era rappresentato dai cambiamenti dei punteggi KHQ dal basale al termine dello studio.

La maggior parte dei partecipanti ( 78,2% ) presentava al basale una forma moderata-grave di vescica iperattiva ( punteggio uguale o maggiore a 4 alla scala Patient Perception of Bladder Condition ).
Il 57,1% dei pazienti era stato in precedenza trattato per vescica iperattiva.

Su 2592 pazienti con punteggi KHQ valutabili al basale, il 92.2% ha riportato urgenza urinaria, e l?88.2% ha riportato incontinenza urinaria da urgenza.

Sono stati osservati miglioramenti in 9 domini su 10, al termine dello studio.
I maggiori miglioramenti sono stati riscontrati nell?Incontinence Impact ( – 13,5 ), Symptom Severity ( -12,4 ), e Role Limitations ( – 13,3 ).

Il trattamento ? risultato ben tollerato, con bassa incidenza di effetti indesiderati anticolinergici, come secchezza delle fauci ( 2,6% ), costipazione ( 1,5% ), e capogiri ( 0,7% ).

Sono state osservate anche reazioni al sito d?applicazione del cerotto, tra cui prurito, eritema, dermatiti ed irritazione, nel 14% dei partecipanti.

Il trattamento con il sistema transdermico all?Ossibutinina ha prodotto significativi miglioramenti nella qualit? di vita correlata allo stato di salute, in modo indipendente rispetto alle caratteristiche basali, nei pazienti adulti con vescica iperattiva.

 654 total views

L?esercizio pu? alleviare i sintomi cronici della prostatite

17 Set 2007 Urologia

Ricercatori italiani riportano che soggetti con prostatite cronica o sindrome dolorosa pelvica possono avere un sollievo significativo dall?esercizio aerobico. L?infiammazione cronica della prostata pu? indurre un dolore continuo difficile da trattare, ma la causa di questa sintomatologia dolorosa non ? chiara.
E? molto comune negli uomini tra i 36 e i 50 anni, con sintomi che includono dolore e infiammazione pelvica, testicolare, penile, o rettale.
Urinazione frequente e difficolt? sessuale sono anche sintomi comuni.
Gianluca Giubilei e colleghi dell?Ospedale Careggi di Firenze?hanno pubblicato?sul The Journal of Urology che questi soggetti hanno una scarsa qualit? di vita e la maggior parte di essi non ha benefici significativi a lungo termine dal trattamento sintomatologico.
Per studiare l?impatto dell?esercizio aerobico su pazienti con prostatite cronica o sindrome pelvica dolorosa, sono stati reclutati 231 maschi tra i 20 ed i 50 anni che non rispondevano al trattamento convenzionale e potevano praticare un?attivit? fisica di moderata intensit?.
I soggetti erano assegnati in modo random al gruppo con esercizio aerobico o a quello di controllo che partecipava agli esercizi di stretching e di movimento.
In tutto, il 75% del gruppo aerobico e l?82% con placebo completavano il programma di 18 settimane.
I parametri di riferimento mostravano un significativo miglioramento in entrambi i gruppi, ma i miglioramenti nel gruppo con esercizi aerobici erano significativamente maggiori che nel gruppo di controllo nei punteggi?riguardanti la?sintomatologia cronica della prostatite, della qualit? di vita e del dolore.
In base a questi dati Giubilei e colleghi?hanno concluso?che l?esercizio aerobico ? “un?opzione valida di trattamento e dovrebbe essere ulteriormente investigato in uno studio pi? ampio con follow-up pi? lunghi.”

 1,640 total views

Calcoli urinari: alfa-bloccanti aiutano espulsione

21 Mag 2007 Urologia

Gli alfa-bloccanti incrementano il tasso di espulsione dei calcoli ureterali distali: ci? accade presumibilmente tramite il rilassamento della muscolatura liscia ureterale. Di fatto, i pazienti con calcolosi ureterale che assumono alfa-bloccanti hanno probabilit? significativamente maggiori di liberarsene spontaneamente rispetto agli altri, riducendo la necessit? di procedure pi? invasive per la rimozione del calcolo. Nel presente studio ? stato calcolato che, per ogni quattro pazienti trattati con questa terapia medica, uno di essi avr? la possibilit? di espellere spontaneamente un calcolo che avrebbe altrimenti richiesto ulteriori procedure di rimozione. (J Urol 2007; 177: 983-7)

 575 total views

Il mirtillo nella prevenzione delle infezioni delle vie urinarie

26 Apr 2007 Urologia
Nelle donne, le infezioni delle vie urinarie sono comuni e spesso ricorrenti.

Due studi controllati, randomizzati, che hanno coinvolto 300 giovani donne, hanno mostrato che l?uso quotidiano di succo o compresse di mirtillo riducono l?incidenza di recidive di cistite acuta.
In media l?assunzione di mirtillo da parte di 100 donne per 1 anno previene almeno 1 infezione delle vie urinarie in 15-33 donne.

I dosaggi giornalieri di mirtillo impiegati sono stati: 7.5g di concentrato in 50ml di acqua, 750ml di succo o 2 compresse di concentrato.

Nelle pazienti anziane, 2 studi clinici di prodotti a base di mirtillo hanno mostrato una piccola riduzione nella frequenza delle recidive.

L?assunzione di mirtillo non ? associata a reazioni avverse.

Le persone che sono in trattamento con antagonisti della vitamina K ( es. Warfarin ) e che assumono mirtillo possono andare incontro ad interazioni farmacologiche.

Fonte: Prescrire International, 2006

 530 total views

Iperplasia prostatica benigna: elevato apporto verdure diminuisce il rischio

19 Apr 2007 Urologia

Gli uomini che assumono molte verdure, ed in particolare quelle ricche in beta-carotene, presentano una riduzione del rischio di iperplasia prostatica benigna. I nutrienti con propriet? antiossidanti o che influenzano crescita o differenziazione cellulare possono infatti ridurre il rischio di iperplasia prostatica benigna, ed ? questo il caso delle diete ricche in beta-carotene, luteina e vitamina C. Bench? siano state osservate associazioni inverse fra diversi aspetti della dieta degli uomini di mezza et?, potrebbe essere pi? importante esaminare la dieta durante il periodo di tempo in cui si ha l’inizio del processo patologico che porta all’iperplasia prostatica benigna, soprattutto nel contesto della prevenzione. Il presente studio comunque pu? essere informativo sul ruolo dei fattori di rischio modificabili nella progressione verso l’iperplasia prostatica benigna sintomatica. (Am J Clin Nutr. 2007; 85: 523-9)

 426 total views

Incontinenza, aiuta rinforzare i muscoli

5 Feb 2007 Urologia

Nelle donne che non ottengono risultati soddisfacenti con gli interventi comportamentali primari per stress urodinamico o incontinenza mista, la terapia del muscolo del pavimento pelvico pu? migliorare i parametri della funzionalit? del pavimento pelvico; questi miglioramenti, comunque, non si traducono necessariamente in miglioramenti significativi dei sintomi urinari. E’ stato suggerito che la terapia del muscolo del pavimento pelvico e del cono vaginale possa migliorare l’incontinenza urinaria da stress, ma gli studi in merito presentavano vari vizi di forma. In base al presente studio, le donne con questi tipi di incontinenza, anche dopo un trattamento primario iniziale, possono ancora trarre beneficio dalle terapie per il pavimento pelvico, ma la terapia del muscolo del pavimento pelvico non risulta significativamente migliore di quella del cono vaginale o del controllo consapevole del pavimento pelvico. E’ probabile che i miglioramenti derivino dal tempo trascorso con il terapista e dal supporto e dalla motivazione che esso profonde. L’importanza della relazione terapeutica che fornisce motivazione e supporto non deve essere sottovalutata nella provisione della terapia del muscolo del pavimento pelvico. (BJU Intl 2006; 98: 1043-50)

 489 total views

Iperplasia prostatica benigna: enucleazione laser meno costosa di prostatectomia

27 Nov 2006 Urologia

L’enucleazione laser ad olmio (HoLEP) consente di risparmiare sui costo ospedalieri rispetto alla prostatectomia transvescicale aperta nei soggetti con iperplasia prostatica benigna (BPH). Bench? la maggior parte dei nuovi tipi di approccio chirurgico per la BPH, sviluppati negli ultimi 15 anni, siano stati di fatto costosi e clinicamente inadeguati, la HoLEP rappresenta una reale alternativa per i pazienti con BPH sintomatica sia piccola che grande. La HoLEP ? caratterizzata da un certo numero di vantaggi a livello clinico (scarsa perdita di sangue, rimozione pi? precoce del catetere, dimissioni dall’ospedale pi? rapide, meno frequente necessita di reintervento), ed in ultima analisi da una significativa convenienza economica. (Urology 2006; 68: 302-6)

 947 total views

Tumore vescicale: ruolo degli ormoni sessuali nella donna

12 Apr 2006 Urologia

Lo status menopausale e l’et? alla menopausa possono modificare il rischio di sviluppare tumore vescicale nella donna. Tale rischio ? maggiore negli uomini che nelle donne, ed in questo fenomeno potrebbero essere implicati fattori ormonali, in quanto le differenze fra i sessi in fumo di sigaretta, esposizione professionale a contaminanti cancerogeni ed altri fattori di rischio noti non possono spiegare la maggiore frequenza dei tumori vescicali osservata negli uomini. E’ possibile che le donne che vanno incontro ad una menopausa precoce siano esposte ad un maggior rischio di tumore vescicale in quanto vanno incontro ad infezioni ricorrenti del tratto urinario ed all’infiammazione ad esse correlata a partire da un’et? pi? giovanile. Dato che infiammazione e fumo di sigaretta agiscono probabilmente in modo sinergico nell’aumentare il rischio, questa ipotesi spiegherebbe anche la forte interazione osservata con il fumo stesso. Ulteriori studi dovrebbero ancora investigare gli effetti biologici degli ormoni sessuali nella vescica ed il ruolo degli ormoni nello sviluppo del tumore vescicale. (Am J Epidemiol 2006; 163: 236-44)

 574 total views

Iperplasia prostatica benigna: nessuna differenza tra Serenoa repens e placebo

3 Apr 2006 Urologia

Serenoa repens ? impiegata da pi? di 2 milioni di statunitensi per il trattamento dell?iperplasia prostatica benigna.

Uno studio ha valutato l?efficacia della Serenoa repens in 225 uomini di et? superiore a 49 anni con sintomi moderato-gravi di iperplasia prostatica benigna dopo un anno di trattamento con un estratto di Serenoa repens ( 160mg due volte die ), oppure placebo.

L?end point primario era rappresentato da cambiamenti nei punteggi all?indice AUASI ( American Urological Association Symptom Index ) e nella velocit? massima del flusso urinario.

L?end point secondario comprendeva, invece cambiamenti della dimensione della prostata, del volume urinario residuo dopo svuotamento, della qualit? della vita, dei valori di laboratorio e dell?incidenza di effetti indesiderati.

Nel corso dello studio, non ? stata osservata alcuna significativa differenza tra Serenoa repens ed il placebo riguardo ai cambiamenti nei punteggi AUASI, nella velocit? massima di flusso urinario, nella dimensione della prostata, nel volume residuo dopo svuotamento, nella qualit? della vita o nei livelli sierici di PSA.

L?incidenza di effetti indesiderati ? risultata simile nei due gruppi.

In questo studio, la Serenoa repens non ha prodotto miglioramenti dei sintomi o delle misurazioni obiettive nei pazienti con ipertrofia prostatica benigna.

Bent S et al, N Engl J Med 2006; 354: 557-566

 486 total views,  1 views today

1 2 3 4 5

Search

+
Rispondi su Whatsapp
Serve aiuto?
Ciao! Possiamo aiutarti?